Elezioni a maggio, il Pd ai sindaci: «Stupisce il ricorso»
I Dem trentini criticano l’iniziativa di alcuni amministratori: «Legittimo l’atto di Kompatscher, nel 2020 elezioni differite in via eccezionale a causa della pandemia»
IL RICORSO I sindaci contro le elezioni il 4 maggio: “Rispettare la scadenza naturale”
TRENTO. "Non possiamo che prendere atto con stupore del ricorso presentato da alcuni amministratori e amministratrici rispetto al decreto del presidente della giunta regionale che ha fissato la data delle elezioni comunali il 4 maggio. Con stupore, perché il ritorno al turno primaverile come regola generale per le elezioni comunali era già noto nel 2020 nell'ultima contesa elettorale. Una elezione quella del 2020 che aveva subito il condizionamento eccezionale con il differimento a settembre a causa della pandemia. Non ricordiamo a quell'epoca osservazioni in tal senso che giustifichino oggi il ricorso". Lo scrivono in una nota Alessio Manica e Andrea de Bertolini, capigruppo provinciale e regionale del Pd del Trentino.
"E lo stupore peraltro è amplificato ove si constati come, nel momento in cui la maggioranza degli amministratori sta occupandosi di organizzarsi per maggio, le censure rispetto a questa scadenza elettorale sono sostenute da chi, complici le rielezioni nel 2020 quel mezzo anno che si lamenta perduto l'aveva in realtà aggiunto alla legislatura precedente. D'altra parte è nostra convinzione per quanto vale non vi siano profili di illegittimità e che nessun pregiudizio possa esservi essendo l'atto del presidente Kompatscher a nostro avviso giuridicamente legittimo perché nel perimetro normativo della nostra autonomia. Oltre che dentro quello del buon senso", conclude la nota.