Economia, l’allarme di Fugatti: «Recessione probabile a inizio 2023»
Il presidente della Provincia ha presentato la manovra di bilancio alla prima commissione del Consiglio provinciale
TRENTO. Dopo il 3,7% di crescita del primo trimestre 2022 (contro il previsto 3,4%) le previsioni per il Trentino nel 2023 sono allo 0,7 se va bene e allo 0,2 se va male. Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, presentando la manovra di bilancio 2023 in Prima Commissione.
Una situazione che preoccupa, ha aggiunto Fugatti, ma non va dimenticata la verità: che a oggi rispetto alle previsioni dei mesi passati i dati non segnalano una recessione. Quindi, ha detto il presidente, dobbiamo essere consapevoli che le prospettive sono difficili, ma alla data odierna il sistema economico trentino sta tenendo. Il turismo mostra dati positivi, l'artigianato sta tenendo.
Ma cosa accadrà domani - ha proseguito - è difficile saperlo anche perché dipende dalla crisi energetica e dalla situazione internazionale. In sintesi, il 2022 pare andare oltre le aspettative ed è probabile che di recessione si parlerà all'inizio del 2023. La Pat, ha continuato, si sta muovendo su due linee di azione: una sul caro bollette e la carenza di liquidità, la seconda sul medio periodo continuando i programmi degli investimenti. Sulle opere pubbliche c'è il problema della crescita del 20-25% dei costi e quindi è stato fatto un adeguamento prezzi e interventi ulteriori per le opere della Pat e dei comuni.
Con queste crescite dei costi si sono dovuti mettere in bilancio circa 150 milioni di euro per mantenere i programmi. In sintesi, tra sostegno alle famiglie, alle imprese, bollette della Pat e costi dei lavori si sono dovuti impiegare 370 milioni.