Dramma Covid, in Trentino persi 14 mila posti di lavoro nei primi 9 mesi del 2020
Disoccupazione al 5,3%, la pandemia colpisce giovani e donne
TRENTO. Il tasso di occupazione nei primi nove mesi del 2020 in Trentino è pari al 68,6%, a fronte di un 72,5% della popolazione tra i i 15 e i 64 anni attivo. Il tasso di disoccupazione, in crescita solo nel 3/o semestre dell'anno, è pari al 5,3%.
I posti di lavoro persi, soprattutto nel settore terziario, sono circa 14.000, mentre sono state richieste 13 milioni di ore di cassa integrazione.
I dati, presentati oggi in conferenza stampa, emergono dal 35/o Rapporto sull'occupazione in Provincia di Trento, realizzato dall'Agenzia del lavoro in collaborazione Ispat. "Il Covid ha creato uno spartiacque tra un periodo ordinario e la condizione straordinaria causato dalla pandemia. La lettura dei dati è influenzata sia dall'impatto della pandemia, sia dal blocco dei licenziamenti", ha spiegato Isabella Speziali, direttrice dell'Ufficio studio delle politiche e del mercato del lavoro dell'Agenzia del lavoro di Trento. A quanto riporta lo studio, nel 1/o trimestre del 2020 il tasso di attività in Trentino è calato del 1,5% rispetto all'anno precedente, arrivando al 2,1% nel 2/o trimestre per poi passare in positivo dello 0,1% nel 3/o semestre. Il tasso di disoccupazione, rimasto stabile nei primi due trimestri, ha registrato un aumento dello 0,9% nel 3/o trimestre.
La perdita di occupazione ha riguardato soprattutto il lavoro a termine, con 12.000 assunzioni in meno solo nel settore terziario (di cui 5.806 nei pubblici esercizi e 1.430 nel commercio). I più colpiti dalle mancate assunzioni riguardano soprattutto i giovani sotto i 35 anni e le donne. I lavori più penalizzati sono quelli precari e poco qualificato. Le professioni con saldo positivo sono quelle in ambito sanitario, del confezionamento e dei servizi di digitalizzazione.