Dopo 20 anni torna a casa e accoltella il fratello, Rabanser non risponde al giudice
Il 42enne nella notte fra sabato e domenica aveva ferito il fratello Martin (che ora, dopo l'operazione, è fuori pericolo) introducendosi nella casa di Selva, in val Gardena. Si è avvalso della facoltà di non rispondere
BOLZANO. Il giudice per le indagini preliminari di Bolzano ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per Ivo Rabanser, l'uomo di 42 anni che era stato fermato dai carabinieri per tentato omicidio, a Selva di Val Gardena nella notte tra sabato e domenica scorsi.
L'uomo si era introdotto, senza preavviso e senza esserne autorizzato, a casa del fratello Martin e della cognata Monika, in strada Piciulei a Selva, aggredendo entrambi: ad avere la peggio era stato Martin, colpito con diverse coltellate e operato d'urgenza all'ospedale San Maurizio di Bolzano per curare una ferita vicina ad un polmone.
Ora Martin è ora fuori pericolo, ma resta comunque ricoverato in ospedale. Sua moglie Monika era stata invece dimessa subito dopo essere stata medicata, in quanto aveva riportato solo delle ferite leggere.
Oggi, 2 novembre, Ivo Rabanser si è avvalso della facoltà di non rispondere e non ha quindi voluto dare una risposta ai tanti interrogativi sulla vicenda, ad iniziare dal movente, che resta per ora oscuro. Il tentato omicidio appare ancora più indecifrabile se si considera che l'aggressore era fuggito di casa oltre vent'anni fa e che da allora non aveva praticamente più avuto alcun contatto con i suoi familiari, i quali avevano anche cercato di rintracciarlo anche tramite degli appelli al programma televisivo "Chi l'ha visto?".
Oggi si è saputo in tutti questi anni Rabanser aveva vissuto nel Nord Italia, prima a Milano, dove era riuscito a mantenersi lavorando per associazioni che offrono assistenza a persone in difficoltà, e poi a Verona, dove avrebbe lavorato come manutentore di campi da tennis, stando a quanto ha dichiarato lui stesso.
Di recente Rabanser era però rimasto senza lavoro ed era quindi probabilmente alle prese con delle difficoltà economiche. Rabanser è difeso dall'avvocata di fiducia Mara Uggè, oggi sostituita in udienza dal suo collega Marco Boscarol: "Credo che in questa vicenda andrà approfondito il tema del disagio personale del nostro assistito e quindi non escludiamo che in futuro si possa chiedere una perizia psichiatrica per accertarne le capacità di intendere e di volere".
Gli avvocati di parte civile, che rappresentano cioè Martin e sua moglie Monika, sono Nicola Nettis ed Ernest Cuccarollo, a loro volta in attesa di conoscere il movente del gravissimo episodio di violenza, che ha destato impressione e sconcerto nella tranquilla Val Gardena e in tutto l'Alto Adige.