Diga del Vanoi, Tonina: «Non sapevamo, non si fa» Ma Marini: «Lo sapevate»
Il serbatoio voluto dal Veneto dentro il nostro territorio (Vanoi e Tesino) per portare acqua alle campagne padane
TRENTO. La Provincia di Trento sapeva della volontà della Regione Veneto di costruire una nuova diga (eufemisticamente definita «serbatoio») sul Vanoi in territorio trentino? E quali sono le «interlocuzioni» fra Trento e Venezia sul tema? Le domande le poneva una interrogazione a risposta immediata del consigliere dei 5 Stelle, Alex Marini, e ieri in Consiglio Provinciale gli ha risposto l’assessore Mario Tonina. Tonina, al microfono, ha sostanzialmente ripetuto quello che aveva già detto alcune settimane fa rispondendo ad altra interrogazione di Marini: «Si conferma che la notizia è stata appresa da articoli di stampa, e poi dalla pubblicazione, il 27 gennaio 2023, del bando di progettazione in Gazzetta Ufficiale». Il vicepresidente della giunta ha ripetuto che «In nessun modo eravamo stati informati, così come i sindaci interessati».
Peccato che Marini, nella controreplica, ha tirato fuori le prove del contrario, citando Pinocchio di Collodi («le bugie hanno le gambe corte, caro assessore»). Sì, perché - rivela Marini - «il 2 agosto 2022, quindi l’anno scorso, in Consiglio Regionale del Veneto si è discussa una mozione del capogruppo leghista Giuseppe Pan, nella quale si diceva che “serve un nuovo bacino idrico per il Brenta”, che è “già stato inserito fra le opere del PNRR”».
Per Marini «Pan decantava i vantaggi derivanti, anche per il Trentino, ad esempio il poter usare il bacino a scopi turistici». Ma soprattutto, ecco la rivelazione: «Pan annunciava che il Consorzio del Brenta aveva già informato la Provincia Autonoma di Trento e Dlomiti Energia del fatto che la progettazione era già appaltata». E le «interlocuzioni» del 2023? Di cosa si è trattato?
Per Tonina «il 18 maggio scorso abbiamo trasmesso alla Regione Veneto, a firma mia e dei colleghi di giunta, una nota nella quale confermiamo che l’opera presenta criticità già sollevate nel 2008 e nel 2015, e che quindi per noi non può essere realizzata». L’assessore ha ricordato innanzitutto la pericolosità geologica dell’area, ed ha affermato che «nella nota sono state ricordate le competenze della Provincia Autonoma, sia in materia edificatoria, che geologica, che di concessione delle acque pubbliche».
Per Tonina «Con la nota abbiamo chiesto la sospensione della progettazione dell’opera sul Vanoi». Alex Marini non ci è andato leggero, ricordando il silenzio assoluto del presidente Maurizio Fugatti (ieri assente ai lavori dell’Aula): «Dando l'ennesima prova del proprio essere diversamente coraggioso, Fugatti ha mandato avanti ancora una volta il suo vice Tonina, il quale non ha trovato di meglio che ribadire come la Provincia fosse all'oscuro di tutto. Bisognerebbe credere alla favola dei progetti per dighe giganti venete che spuntano in terra trentina senza che nessuno se ne dia per inteso insomma...
Purtroppo per Tonina e Fugatti però, ci sono documenti che sembrano smentire questa versione di comodo!» afferma Marini. «Il 2 agosto 2022 nel Consiglio regionale veneto, la Liga Veneta per Salvini premier faceva approvare una mozione a prima firma del leghista Giuseppe Pan. Nonostante questo, per un anno Zaia non ha detto niente a Fugatti? E dai ministeri, guidati purtroppo dai sodali di Zaia e Fugatti, sono stati ben attenti a non far trapelare nulla in Trentino sui progetti di costruire una mega diga veneta sul Vanoi?» ha tuonato il consigliere pentastellato trentino.