Crolla la roccia sulle Dolomiti di Brenta, nessun ferito
Il distacco dalle punte di Campiglio, in zona cima Tosa. La causa è lo scioglimento del permafrost. Giovedì una frana di sassi si era invece staccata dal Sassolungo
TRENTO. Un crollo di roccia si è verificato tra le 9 e le 10 di questa mattina dalle Punte di Campiglio, in zona cima Tosa, nel Gruppo delle Dolomiti di Brenta occidentale.
Il fenomeno non ha coinvolto persone, come appurato anche dai sopralluoghi effettuati in elicottero, e avrebbe come causa probabile lo scioglimento del permafrost in alta quota. Così la Provincia di Trento in una nota.
Giovedì una frana di sassi si era invece staccata nel primo pomeriggio dal Sassolungo, in val Gardena. Le verifiche sull'area sono state condotte dalla Protezione civile trentina, dopo la segnalazione arrivata questa mattina da un vigile del fuoco volontario che era in montagna per un'escursione. Sul posto è atterrato l'elicottero sanitario dei Vigili del fuoco di Trento, per verificare che non ci fossero escursionisti feriti, mentre successivamente si è svolto un altro sopralluogo aereo con a bordo il geologo della Provincia.
Secondo gli accertamenti, il volume di roccia si è staccato da una parete verticale che si sviluppa all'incirca tra quota 2.830 e 2.850 metri di quota. Il prisma crollato aveva verosimilmente un'altezza intorno ai 15 metri, una larghezza e uno spessore di 5 metri, per un volume totale di roccia di 300-400 metri cubi. Una buona parte del materiale si è probabilmente fermato subito sotto al punto di distacco, mentre la parte restante è caduta arrestandosi nell'accumulo a grossi blocchi alla base della parete.