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Crolla a fiducia dei consumatori trentini: il 68% riesce appena a far fronte alle spese

Solo il 10 per cento riesce a metter via dei risparmi. I positivi sono solo l’1%



TRENTO. Nel mese di aprile, l'indice relativo al clima di fiducia dei consumatori trentini si assesta a -20,6 punti, in flessione di oltre 20 rispetto all'indagine dell'ottobre scorso.

Il valore è leggermente migliore sia rispetto a quanto emerso nell'Unione europea (-22,8 punti), sia a livello nazionale (-22,6 punti) sia nel nord est (-21,7).

Il dato emerge dall'indagine sul clima di fiducia dei consumatori, curata dall'ufficio studi e ricerche della Camera di commercio di Trento.

Le attese relative all'evoluzione della situazione economica locale, nei prossimi 12 mesi, segnano un netto peggioramento.

I consumatori che si aspettano un rallentamento economico nel prossimo anno sono il 53,5% (17,1% lo scorso autunno), mentre la percentuale di chi immagina un miglioramento si contrae drasticamente dal 45,9% al 6,7%.

Il restante 38,9% esprime una valutazione di stazionarietà.

Se si considera la valutazione della situazione economica familiare, prevale un giudizio stazionario (62,6%), in contrazione di 15 punti rispetto a quanto rilevato in autunno. La quota di chi riscontra un peggioramento risulta in forte espansione (dal 15,6% al 35,7%), mentre meno dell'1% degli intervistati dichiara un miglioramento.

Con riguardo alla situazione finanziaria percepita dalle famiglie, vi è un'elevata percentuale di chi, attraverso le proprie risorse, riesce a far quadrare appena il bilancio familiare (68,1%), mentre il 3,7% dei consumatori ha dichiarato di dover attingere ai propri risparmi per far fronte alle necessità finanziarie.

Solo il 10,1% è in grado di accantonare qualche risparmio. Le difficoltà riscontrate dalle famiglie inducono alla prudenza e incidono sulle intenzioni di acquisto di beni durevoli: aumenta chi prevede una contrazione della spesa (30,7% contro il 27,3% di ottobre).

Il 36,3% degli intervistati non ha ancora preso una decisione sull'eventualità di organizzare una vacanza nella prossima estate, il 31,9% non partirà. 













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