INVERNO

Covid: gli impiantisti dell’Alto Adige chiedono di aprire per i residenti

Associazione Esercenti funiviari, sarebbe una prova generale



BOLZANO. Durante il periodo di Natale e Capodanno i comprensori sciistici devono poter aprire almeno ai residenti: è questa la richiesta dell'Associazione degli Esercenti Funiviari dell'Alto Adige.

"Per via delle limitazioni agli spostamenti, l'attività sciistica sarebbe in ogni caso di fatto riservata ai soli residenti e quindi assolutamente gestibile. Inoltre, si tratterebbe di una sorta di prova generale per quanto riguarda le misure di sicurezza", afferma il Presidente Helmut Sartori.

"Presupposto per questo passo è che Roma finalmente decida le regole di prevenzione del Coronavirus sulle piste da sci e definisca anche gli eventuali ristori". "Praticamente tutte le categorie economiche sono riuscite a ottenere la ripartenza delle loro attività durante il periodo natalizio, anche se a condizioni specifiche e quindi con severe restrizioni", si legge nella nota. "Hotel, ristoranti e baite possono aprire agli ospiti, così come i negozi; soltanto gli impianti di risalita sono obbligati a rimanere chiusi", così Sartori esprime la delusione dei colleghi funiviari.

"Dopo che il Governo italiano e altri Governi europei hanno imposto il divieto di spostamento nel periodo natalizio, almeno ai residenti dovrebbe essere consentito sciare", chiedono gli esercenti funiviari dell'Alto Adige. Ciò comporterebbe un'attività sciistica ridotta durante le vacanze, ma avrebbe anche dei lati positivi. "Una partenza morbida sarebbe l'ideale per testare con gli ospiti altoatesini le misure di sicurezza nelle aree sciistiche, incluse la riduzione della capacità di trasporto, la riduzione dei posti a sedere nei ristoranti e l'utilizzo di mascherine chirurgiche", afferma Sartori. "Sarebbe una buona prova generale in vista dell'inizio della stagione sciistica, promesso per il 7 gennaio". 













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