Covid-19, oltre 200.000 altoatesini si sono fatti testare
In regione si sono contati 30 decessi nelle ultime 24 ore. Fugatti: "Non sarà un Natale normale, ma facciamo che sia vivibile"
BOLZANO. In Alto Adige continua lo screening di massa per individuare le persone positive al Covid-19 e per cercare di interrompere la catena del contagio. La popolazione ha risposto bene all'appello. Fino alle ore 16 hanno partecipato alla campagna di screening Test rapidi in Alto Adige 211.957 persone, delle quali 2.305 sono risultate positive al test. Fino al pomeriggio è pertanto stato testato il 38,3% della popolazione ovvero il 60,5% delle 350.000 persone che si intendono testare.
Le 2.305 persone positive corrispondono all'1,1% di quelle sottoposte al test.
La protezione civile. "Siamo stupiti dal fatto che solo l'1,1% dei testati è risultato positivo", così l'assessore alla protezione civile Arnold Schuler. "Siamo orgogliosi per l'ottima organizzazione, ma anche per come la popolazione ha risposto al nostro appello, dimostrando un grande senso di responsabilità. Grazie alla buona preparazione e ai numerosi volontari siamo riusciti a svolgere al meglio i test, tranne per quanto riguarda la comuncazione dei risultati che ci ha creato non pochi problemi. I tecnici hanno lavorato tutto la notte e ora sembra che i problemi siano stati risolti. A creare ulteriori problemi sono stati i dati non sempre corretti forniti dai partecipanti", ha aggiunto Schuler.
"Il sistema di prenotazione in uso in 30 comuni dell'Alto Adige, invece, ha funzionato benissimo ed è stato lodato anche dagli osservatori del governo austriaco che hanno partecipato in veste di osservatori ai gruppi di lavoro per l'organizzazione dello screening. Colgo l'occasione per ringraziare i colleghi della protezione civile nazionale che ci hanno inviato 200.000 test".
"Lo screening ha individuato molti casi positivi e ci ha permesso di avere un quadro della situazione e questo è importante per prendere future decisioni", ha continuato Schuler.
"Il fatto di aver avuto un risultato negativo non deve però indurre i partecipanti ad allentare le misure di sicurezza, per non mettere in gioco i risultati che stiamo cercando di ottenere. Rimane importante rispettare le regole", così Schuler che ha invitato chi non lo avesse ancora fatto di partecipare al test.
Le comunicazioni. L'Azienda sanitaria ha invitato i cittadini che ancora non avessero ottenuto i risultati dello screening di "avere pazienza". Da una prima analisi della situazione è emerso che al 10% delle persone che hanno eseguito il test non è stato possibile inviare il risultati, perché l'indirizzo e-mail o il numero di telefono non risultavano corretti o erano incompleti.
I dati. Intanto in Trentino Alto Adige sono 30 i decessi nelle ultime 24 ore e 860 i nuovi casi positivi al test Prc. I laboratori dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige nelle ultime 24 ore hanno effettuato 2.910 tamponi e registrato 548 nuovi casi positivi, 16 i decessi. Sono 311 le persone ricoverate negli ospedali altoatesini, altri 139 pazienti si trovano nelle cliniche private, mentre 39 sono i pazienti Covid-19 in terapia intensiva. Altre 112 persone si trovano in isolamento nelle strutture di Colle Isarco e Sarnes. Con i 16 nuovi decessi il numero dei decessi complessivi dall'inizio della pandemia sale a 462. Attualmente le persone in isolamento domiciliare sono 10.504, delle quali 9 di ritorno da Croazia, Grecia, Spagna o Malta. Le persone guarite in totale sono 9.751.
Fugatti: "Non sarà un Natale normale, ma facciamo che sia vivibile". Gli altri 14 decessi si sono registrati in Trentino, sei dei quali sono avvenuti nelle Rsa, mentre 8 sono i decessi negli ospedali. Come ha comunicato l'assessora Stefania Segnana sono stati processati 4.874 tamponi. I positivi sono 212, di cui 69 hanno più di 70 anni. Al momento negli ospedali del Trentino sono ricoverate 453 pazienti Covid, di cui 40 si trovano in terapia intensiva. Nelle scuole 157 classi sono in quarantena, ha aggiunto l'assessora.
"Il Trentino rimane in zona gialla", a dirlo è il governatore Maurizio Fugatti. "Ci potevamo aspettare la zona arancione, perché c'era qualche dato critico fra i 21 indicatori che certificano la situazione covid, ma il Trentino viene considerato un sistema serio che fornisce dati reali - questo lo dico per le prese di posizione critiche degli ultimi giorni di chi ci ha dichiarati incapaci di gestire la situazione. Il sistema soffre, ma tiene. Le criticità ci sono, ma sistemi indipendenti scientifici, fatti da tecnici ci dicono che il nostro sistema tiene. Non vorrei, però, che i trentini ora si rilassassero. Questo è il momento di essere ancora più intransigenti nei comportamenti e nel rispetto delle regole. Non sarà un Natale normale, ma potrebbe essere vivibile, anche sotto l'aspetto commerciale e turistico", così Fugatti in conferenza stampa. "Domani non vuol dire liberi tutti, bisonga tener duro ancora un po'", così Fugatti.