Coronavirus, i carabinieri fermano la partita a calcio "clandestina": giocatori in fuga
Un gruppo di ragazzi bolzanini si era dato appuntamento in un campo da calcio: fuggi fuggi generale all'arrivo degli agenti
BOLZANO. Altro che tutti a casa, a Bolzano è andata in scena una partita di calcio e solo l'intervento dei carabinieri è riuscito a mettere fine alla "competizione". I militari della Sezione radiomobile della Compagnia Carabinieri di Bolzano si è mossa dopo una segnalazione di un cittadino al numero unico di pronto intervento 112.
I ragazzi ovviamente non avevano alcuna intenzione di farsi beccare dai carabinieri e quindi all’arrivo della “gazzella” c’è stato un fuggi fuggi generale e sono spariti tutti. I militari hanno deciso di desistere dall’inseguimento poiché inutile e potenzialmente pericoloso inseguire dei minori che, per non farsi prendere, potrebbero anche farsi male.
Giocare a calcio in tempi di Coronavirus viola sia il divieto di assembramento che il divieto di svolgere attività sportive.
I militari hanno anche rintracciato il gestore della struttura lo hanno invitato a fare più attenzione e a chiudere gli accessi sennò potrebbe essere corresponsabile insieme ai genitori dei minori.
La legge 689 del 1991 sul sistema sanzionatorio amministrativo, infatti, all’articolo 2 prevede che per i minorenni la responsabilità per le violazioni ricada sugli esercenti la responsabilità genitoriale. "Quindi i genitori è opportuno che pongano attenzione alle azioni dei figli", sottolineano in una nota i carabinieri.
Già la settimana scorsa i carabinieri di Bolzano erano stati costretti a sanzionare due diciassettenni trovati in giro senza motivo. I due genitori, convocati in caserma non erano stati molto felici per la notizia. Peraltro in tali casi i militari sono costretti ad accompagnare i minori in caserma e a consegnarli solamente ai genitori. "Questo via vai di persone da e per la caserma altro non fa che aumentare i rischi di contagio da Covid-19" conclude la nota dei carabninieri.