Contratto collettivo agricoli, salta il tavolo e i lavoratori tornano in sciopero
I sindacati: “Tavolo farsa, incontro concluso con un nulla di fatto”. In sciopero venerdì 16 agosto, sotto la sede della Cia, e il 21 agosto, di fronte Confagricoltura
TRENTO. Salta, dopo pochi minuti di discussione, il tavolo di trattativa convocato per oggi e il cui obiettivo era discutere il rinnovo del contratto collettivo per gli operai agricoli e i florovivaisti.
"Quello di oggi è stato un incontro farsa che, chiaramente, si è concluso con un nulla di fatto. Dopo lo sciopero di mercoledì e la repentina convocazione dei sindacati da parte di Coldiretti, Cia e Confagricoltura, ci aspettavamo una proposta migliorativa (come richiesto a gran voce anche mercoledì nell'ambito del presidio), rispetto a quella che aveva appunto portato alla prima mobilitazione. Nulla di tutto questo: la controparte ha proposto nuovamente aumenti del 3%, ovvero la stessa offerta fatta in precedenza. Abbiamo dunque, nostro malgrado, lasciato il tavolo e abbiamo già stabilito la data dei prossimi due giorni di sciopero: la prima è venerdì 16 agosto con presidio sotto la sede della Cia, la seconda è mercoledì 21 agosto con presidio sotto la sede di Confagricoltura. Entrambi gli scioperi prevedono 'braccia incrociate' per l'intera giornata o turno lavorativo". La comunicazione giunge dalla segretaria generale di Flai Cgil Elisa Cattani, presente al tavolo assieme alla segretaria generale Katia Negri di Fai Cisl, e con Fulvio Giaimo, di Uila Uil, collegato telefonicamente.
Dopo diversi incontri di trattativa, la distanza tra le posizioni riguardava l'aspetto legato agli aumenti economici. La richiesta dei sindacati era del 5% sui minimi tabellari per il biennio 2024 - 2025, a cui si aggiungeva un ulteriore 3% come elemento di garanzia per il mancato riconoscimento della produttività, che da anni viene rimandato.
La controparte è rimasta ferma sulla proposta di un aumento del 3%: stessa percentuale offerta prima della manifestazione di mercoledì scorso. Spiegano ancora i sindacati: "Vista la rapida convocazione all'indomani del presidio, eravamo arrivati al tavolo con le migliori intenzioni, anche per consentire ai lavoratori e alle lavoratrici di avere la giusta serenità per affrontare l'aumento del costo della vita, ma anche - va detto - per consentire altrettanta serenità alle aziende che saranno presto impegnate con vendemmie e raccolte. L'atteggiamento della controparte si è purtroppo rivelato tutt'altro che collaborativo. Come chiaramente indicato dai lavoratori, proseguiamo dunque con le nostre iniziative di mobilitazione"