L'INCHIESTA

Contrabbando di carburante, evasione da un milione di euro

Dieci misure cautelari nell'operazione coordinata dalla Procura di Trento: sequestrati anche moto, autocarri, Rolex e decine di migliaia di euro in contanti



TRENTO. Dieci misure cautelari, di cui 6 in carcere e 4 in regime di detenzione domiciliare, il sequestro di 83.000 litri di carburante, 2 depositi petroliferi di cui uno abusivo, motocicli, autocarri, 18 rolex e decine di migliaia di euro in contanti.

Questo il bilancio dell'operazione «Gasoline», coordinata dalla Procura di Trento e che ha visto in campo le Squadre Mobili di Trento, Roma, Latina e Salerno, l'Agenzia delle dogane, la Guardia di finanza e la Polizia stradale di Trento.

È stato stimato nel corso delle indagini, durate circa 8 mesi, che il mancato guadagno per l'erario sia stato di circa 1 milione di euro.

Al vertice dell'organizzazione - secondo gli inquirenti - ci sarebbe l'amministratore di una ditta pontina specializzata nella vendita e distribuzione di carburanti ove il combustibile veniva depositato.

La zona del Pontino è ritenuta dagli investigatori il centro delle attività illecite di stoccaggio, prima che il carburante venisse poi rimesso in circolazione e portato nelle diverse pompe che accettavano di acquistarlo. Sul punto sono in corso ulteriori indagini.

Le dieci misure cautelari eseguite riguardano nello specifico 7 italiani, residenti in provincia di Roma, Latina e Salerno, e 3 stranieri, due di nazionalità polacca ed uno romena: per tutti l'accusa è di associazione per delinquere finalizzata all'evasione dell'accise sui carburanti impiegati per alimentare veicoli industriali.

Inoltre è stato disposto dall'Autorità giudiziaria il sequestro di due depositi, situati a Latina, dove è stato accertato venisse stoccato il carburante.

Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati per l'esattezza 2 motocicli, 5 autocarri, 3 semirimorchi, 7 autovetture, un camper, 55.000 euro in contanti, 18 Rolex, 83.000 litri di carburante, 2 depositi petroliferi di cui uno abusivo, una villa (abusiva), 8 anelli in oro con pietre preziose e 2 braccialetti sempre in oro. Sono stati inoltre sequestrati tutti i conti correnti legati a indagati e relative società coinvolte nell'indagine.

Le attività investigative sono partite nel settembre 2018, dopo un controllo di routine nell'area di servizio di Nogaredo, sull'A22, da parte di una pattuglia della Polizia Stradale.

Le indagini hanno svelato l'esistenza di un presunto sistema fraudolento, in grado di trasferire in Italia dalla Polonia combustibile diesel, eludendo il pagamento delle accise, attestando falsamente sulla documentazione di trasporto che non si trattasse di carburante per autotrazione. Il sistema - hanno ricostruito gli inquirenti - prevedeva l'acquisto nell'est Europa del combustibile, successivamente fatto poi entrare in Italia senza il dovuto pagamento attraverso la creazione di falsi documenti di trasporto, in cui si attestava che fosse prodotto lubrificante in transito in Italia con destinazione Malta e quindi non sottoposto al pagamento dell'imposta di consumo nello Stato italiano.

Una volta giunto in Italia - hanno verificato gli inquirenti - il carburante veniva trasportato in un deposito temporaneo a Latina presso una società riconducibile ad uno degli indagati. Successivamente veicolato verso la destinazione finale, ovvero un altro deposito sempre nei dintorni del capoluogo pontino, per essere commercializzato.

Sono stati circa un quarantina i viaggi monitorati, che avvenivano con una frequenza di due volte alla settimana.













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