Clima, in Trentino ci saranno più fenomeni “estremi”: agricoltura a rischio per insetti e specie aliene
A Cles la Giornata tecnica sulla frutticoltura locale organizzata dalla Fem: scopazzi del melo, si aggrava la situazione a Trento Nord
TRENTO. In futuro si registrerà un accentuarsi dei fenomeni atmosferici intensi in Trentino, con una riduzione del 10% delle precipitazioni estive e un aumento del 10-15% di quelle invernali, seguiti da minori accumuli nevosi a causa dell'aumento della temperatura media. E’ lo scenario emerso in occasione della 27/a giornata tecnica sulla frutticoltura locale, organizzato dal Centro trasferimento tecnologico della Fondazione Edmund Mach (Fem) in collaborazione con Melinda, La Trentina e Apot.
L'incontro si è svolto oggi (21 febbraio) a Cles, presenti oltre 150 frutticoltori e circa 200 spettatori. Secondo quanto riferito, negli ultimi 40 anni la temperatura media si è alzata di 1,8 gradi, con valori superiori nelle zone collinari. Contemporaneamente, sono cambiate le tipologie e l'intensità degli eventi piovosi, sempre più sottoforma di rovesci o scrosci con smottamenti e allagamenti. Tale condizione pone nuove problematiche per l'agricoltura, determinando l'anticipo vegetativo, una maggiore sensibilità alle gelate primaverili, la riproduzione degli insetti dannosi e la diffusione di specie aliene.
Dal monitoraggio statistico, si è evidenziato anche un aggravamento della presenza della malattia degli scopazzi del melo a Trento nord, e una presenza stabile elevata nella valle del Sarca e nelle valli di Non e di Sole (circa 45 piante per ettaro). Per risolvere i nuovi problemi la Fem, assieme alla Provincia e ai consorzi dei frutticoltori, ha avviato alcuni progetti specifici per ottimizzare la gestione dell'acqua, ridurre la pressione degli scopazzi e limitare la diffusione di nuovi patogeni e parassiti alieni.