Ci si cura a casa: il progetto del Recovery plan per 13 mila trentini over 65
L’obiettivo è da raggiungere – secondo il piano del governo – nel 2026. In cura domiciliare nel 2019 c’erano poco più della metà delle persone
TRENTO. La casa come “primo luogo di cura”, aumentando il numero di persone trattate in assistenza domiciliare fino a raggiungere il 10% degli over-65, ovvero 1.509.814 anziani entro il 2026 contro i 701.844 che hanno usufruito di cure domiciliari nel 2019.
E' quanto previsto dalle schede di accompagnamento al Recovery plan, che il governo italiano ha inviato in Europa e al Parlamento.
Per raggiungere l'obiettivo, si spiega, è necessario incrementare di 807.970 unità gli anziani con malattie croniche in assistenza domiciliare entro il 2026.
L'aumento della popolazione anziana e dell'aspettativa di vita rende le cure a casa un obiettivo centrale per l'assistenza a soggetti con patologie croniche come appunto gli anziani, ma "l'intervento di cure domiciliari integrate - si legge nel piano - è inteso per tutti coloro che si trovano nelle condizioni cliniche che lo rendono necessario".
Al momento, nessuna Regione italiana raggiunge la soglia del 10% per le cure domiciliari agli over-65, anche se percentuali vicine si registrano in Emilia Romagna (9,2%), Veneto (8,8%) e Toscana (8,3%). La media nazionale è invece pari al 5,1%.
Questa la stima regione per regione degli over-65 trattati con cure domiciliari nel 2019 ed il numero stimato di soggetti che dovrebbero usufruire di tale servizio nel 2026: in Trentino si dovrebbe passare da 7.291 a 13.599, in Alto Adige da 365 a 11.889.
Per il resto d’Italia: Piemonte da 61.667 a 117.802, Valle d'Aosta da 227 a 3.241), Lombardia da 108.959 a 250.058, Veneto da 100.143 a 124.841, Friuli Venezia Giulia da 17.782 a 33.648, Liguria da 15.838 a 45.062, Emilia Romagna da 98.894 a 115.261, Toscana da 79.172 a 100.661, Umbria da 9.752 a 24.026, Marche da 14.974 a 40.622, Lazio da 31.731 a 141.744, Abruzzo da 15.166 a 34.019, Molise da 5.430 a 8.100, Campania da 29.244 a 124.273, Puglia da 23.297 a 98.710, Basilicata da 6.666 a 14.215, Calabria da 8.338 a 46.742, Sicilia da 51.246 a 116.958, Sardegna da 15.662 a 44.345.