l’intervista

Chico Forti: «Nelle carceri italiane mi hanno accolto come un re»

Così si è raccontato alla trasmissione di Bruno Vespa: «A Rebibbia Schettino mi ha detto “Sei il mio eroe”». E a marzo Meloni gli annunciò al telefono: “Siamo riusciti a convincere Biden, torni in Italia"

IL RITORNO A Trento l'abbraccio con la madre dopo 16 anni



ROMA. «A Rebibbia e a Verona mi hanno accolto come un re. Quando sono arrivato in carcere mi hanno detto: “C'è il comandante che vuole parlarle”. Pensavo che fosse un agente della penitenziaria ma invece il primo che mi si è presentato è stato Schettino (l'ex comandante della Costa Concordia, detenuto a Rebibbia) che mi ha detto: "Chico, sei il mio eroe”». Così Chico Forti ha raccontato nella trasmissione Cinque Minuti di Bruno Vespa. Forti è stato trasferito in Italia dal carcere di Miami dove ha scontato 24 anni.

«Tra il carcere di Miami e quello di Verona c'è una differenza enorme. Quello di Miami è basato sulla punizione ed è un luogo dove sei continuamente umiliato, mentre qui ho conosciuto valori umani come i rapporti e il rispetto, che non ritrovavo da 24 anni», ha aggiunto Forti. 

Parlando della madre 96enne, che incontrato a Trento dopo 16 anni dall’ultima visita della donna nel carcere della Florida, ha detto: «È la mia roccia, è stata la mia forza ed energia. Nei suoi occhi puoi vedere i fuochi d'artificio e la gioia nel suo sguardo. Nel 2008, l'ultima volta che l'avevo vista prima di tornare poi in Italia, mi disse 'farò tutto il possibile per aspettarti'».

Forti, che si è sempre detto non colpevole del reato di omicidio per il quale in Florida è stato condannato all'ergastolo, ha spiegato: «Se tu sei convinto della tua innocenza, hai la forza di andare avanti giorno per giorno. Non ho mai pensato ai 24 anni, ma al giorno successivo. Se non credi in te o ti suicidi o cambi la vita». E sul suo futuro ha aggiunto: «Sono stato congelato per 24 anni, ma la mia voglia di vivere non è cambiata».

Infine, parlando del giorno in cui ha appreso che sarebbe tornato in Italia, il 65enne ha detto: «Il primo marzo ho ricevuto una chiamata che ha scombussolato il mio penitenziario, perché mi hanno detto che avevo una chiamata dalla Casa Bianca. La prima persona che mi parlò fu l'ambasciatrice italiana a Washington la quale mi disse che era con Biden e il primo ministro italiano. Poi parlai con Giorgia Meloni, la quale mi disse: 'Siamo finalmente riusciti a convincerlo, torni a casa"». 













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