Centrosinistra, ora spunta Faustini. Ritirata la candidatura di Demagri
La proposta di Mario Raffaelli (Azione) spiazza gli alleati di Campobase e del Pd: nuovo incontro del “tavolino” domani
TRENTO. La riunione del “tavolino” di ieri ha portato più sorprese di quante ci si potesse attendere, anche se la partita interna al centrosinistra si sta facendo sempre più complicata. Innanzitutto c’è stato il ritiro della candidatura di Paola Demagri da parte di Casa Autonomia. La formazione autonomista ha ritenuto necessario fare un passo indietro per non rischiare di spaccare l’alleanza e per rendere più agevole il confronto interno. E soprattutto per allontanare da sé qualsiasi responsabilità di un fallimento della coalizione così come avvenne nel 2018 con la rottura fra centrosinistra e autonomisti.
«Abbiamo motivo di ritenere – viene spiegato nella nota di Casa Autonomia - che il Trentino abbia ora bisogno, senza ulteriore indugio, di conoscere la persona che si renderà disponibile a coordinare l'alternativa politica all'attuale governo provinciale. Sappiamo dove potrebbe portare un percorso di scelta del candidato presidente come è stato quello del 2018. Che la coerenza sia il cardine del nostro agire politico lo abbiamo già ampiamente dimostrato lasciando andare il nostro ex partito alla deriva verso destra. La lealtà all’Alleanza democratica autonomista ci porta a farci carico delle varie sensibilità che la compongono». Ed è per questo che - continua la stessa nota - Casa Autonomia si prende cura del “noi”, anziché dell’«io», in un momento così delicato.
Questo passaggio, penserà il lettore, dovrebbe avere di molto facilitato il percorso di Francesco Valduga verso la ufficializzazione della candidatura. E invece Boato per i Verdi è rimasto dentro il suo no al sindaco di Rovereto e poi ha preso la parola Mario Raffaelli di Azione. E ha lanciato un nuovo nome: il giornalista Alberto Faustini, attualmente direttore dell’Alto Adige (già direttore de “l’Adige”, del “Trentino” e ancor prima della “Nuova Ferrara”). L’ipotesi di ieri, secondo Raffaelli, equivale a un “nome di mediazione”, un candidato cioè che non è targato “Terzo Polo” e che potrebbe rappresentare davvero una larga coalizione.
Il nome di Faustini ha certamente preso in contropiede sia Campobase (che ha lanciato Valduga addirittura nella sua assemblea costituente) che il Partito Democratico che ormai si è già espresso sul sindaco di Rovereto come espressione di tutta l’Alleanza democratica e autonomista rinunciando a un proprio candidato. A quel punto il confronto si è bloccato e così, in questo caso, sono stati proprio Campobase e Pd a prender tempo e a proporre di rinviare il confronto a domani, giovedì.
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