Caso Pedri, arringa difensiva dei legali dell’ex primario Tateo
Ribadita l'estraneità ai fatti contestati dall'accusa, che ha chiesto nelle scorse udienze la condanna dei due professionisti a quattro anni, due mesi e venti giorni
PODCAST «Questa volta non ce la farò»: la storia sospesa di Sara Pedri
TRENTO. È in corso davanti al gup di Trento, Marco Tamburrino, l'arringa difensiva dei legali dell'ex primario dell'unità di ginecologia e ostetricia dell'ospedale Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo, imputato assieme alla sua vice, Liliana Mereu, per maltrattamenti in concorso e continuazione nei confronti del personale del reparto.
L'accusa, rappresentata dalla pm Maria Colpani, ha chiesto nelle scorse udienze la condanna dei due professionisti a quattro anni, due mesi e venti giorni. I legali di Tateo, gli avvocati Nicola Stolfi e Salvatore Scuto, ribadiranno oggi la linea difensiva assunta all'inizio del procedimento, rigettando ogni contestazione.
Le arringhe difensive, a quanto precisato dai legali, toccheranno molti aspetti, a iniziare dalle dichiarazioni rilasciate durante l'incidente probatorio, quando il giudice ha acquisito la testimonianza di alcune delle collaboratrici dei due professionisti per evitare la vittimizzazione secondaria.
Una parte degli interventi, che proseguiranno fino al pomeriggio, sono dedicati invece alla giurisprudenza sull'applicazione dell'articolo 572 codice penale nell'ambiente di lavoro. Il procedimento è scaturito dalle indagine seguite alla scomparsa della ginecologa di 31 anni Sara Pedri, di cui si sono perse le tracce dal 4 marzo 2021. In aula sono presenti entrambi gli imputati.