Caro bollette, la Provincia valuta il pagamento a rate e contratti bloccati
Tonina in consiglio: "La produzione in loco non apporta vantaggi diretti agli utenti". Dal governo in arrivo nuovi sostegni per 4 miliardi
TRENTO. "Se è vero che la produzione di energia da idroelettrico in Trentino è pari al 104% di quella consumata, è anche vero che i produttori riversano l'energia in rete e i prezzi sono determinati dal mercato nazionale e vincolano gli acquirenti (inclusa Dolomiti energia). La produzione in loco non apporta dunque vantaggi diretti agli utenti, ma indiretti attraverso gli utili delle imprese". Lo ha detto il vicepresidente della Provincia Mario Tonina, rispondendo a una question time presentata dal consigliere Luca Zeni (Pd) in apertura dei lavori del Consiglio provinciale.
Il problema dei rincari preoccupa le famiglie e allarma le imprese. Lunedì sera 7 febbraio la protesta dei commercianti trentini #siamoal buio contro i rincari: luci delle attività spente per ribadire che con questo ritmo di aumenti molti potrebbero non farcela.
"La Provincia - ha spiegato Tonina in aula – sta pensando di aggiungere altre opzioni per le famiglie e per le imprese: per le prime pensa di intervenire rateizzando il pagamento delle bollette e con proposte per l'energia elettrica a prezzo fisso fino al 31 dicembre 2023, con uno sconto del 30% sul prezzo di tutela del primo trimestre 2022; per le imprese si prevede l'accoglimento delle richieste di rateizzazione, il mantenimento di contratti in essere a prezzo fisso, il dialogo con le associazioni di categoria per valutare la possibilità di fissare i prezzi per il 2022 non appena il mercato dovesse scendere ad un livello considerato accettabile", ha aggiunto.
Tra i possibili interventi diretti in fase di valutazione si è parlato anche di sostegni economici, riducendo gli oneri attuali e offrendo aiuti su anticipi di liquidità dal sistema bancario per il pagamento di bollette, attraverso il pagamento dei relativi interessi.
Intanto il governo lavora a nuovi sostegni contro il caro-energia, attesi in un decreto che la prossima settimana andrà in Consiglio dei ministri: le misure dovrebbero valere 4 miliardi, senza scostamento di bilancio.
Anche in Alto Adige il governatore Arno Kompatscher ha bocciato la “via altoatesina” per risolvere il problema del caro energia: “La nostra produzione non è sufficiente a far fronte ai picchi di consumo – ha spiegato - ora vedremo cosa metterà in campo il governo e come potremo integrare le misure”.