Campanil Basso, due alpinisti soccorsi nella notte: erano rimasti incrodati
L’intervento del soccorso alpino nella piena notte: la chiamata di emergenza all’1.45, erano rimasti bloccati nella discesa, entrambi illesi
BRENTA. Necessario l’intervento del Soccorso Alpino per portare in salvo due alpinisti norvegesi – una donna del ‘97 e un uomo del ‘90 – rimasti incrodati sul Campanil Basso, sulle Dolomiti del Brenta: i due avevano completato la scalata al Campanile ed avevano cominciato la discesa in corda doppia lungo la via Normale, restando però bloccati senza riuscire a recuperare le corde, una volta raggiunto il cosiddetto "stradone provinciale", ovvero la grande cengia che taglia la parete di questa montagna.
La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 01.45 dai due stessi alpinisti che per alcune ore hanno provato a risolvere il problema in autonomia.
La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l'intervento dell'elicottero, che è volato in quota per fare una prima ricognizione, individuando i due alpinisti in un punto dello "stradone provinciale" non raggiungibile direttamente con il verricello; i due, inoltre, si trovavano sulla cengia senza poter essere assicurati. L'elicottero, quindi, è sceso in piazzola per sbarcare l'equipe sanitaria e imbarcare due operatori della Stazione di Madonna di Campiglio del Soccorso Alpino e Speleologico.
Saliti nuovamente in quota, il Tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino è stato verricellato sullo spallone, a circa cento metri dai due alpinisti.
Con una breve disarrampicata, ha raggiunto i due alpinisti, assicurandoli e accompagnandoli nel punto di sbarco, dove tutti e tre sono stati recuperati con il verricello e trasferiti a valle.
I due alpinisti, illesi e senza la necessità di essere portati in ospedale, sono stati accompagnati alla loro macchina dagli operatori della Stazione di Madonna di Campiglio. L'intervento si è concluso intorno alle 3.