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Bypass, la preoccupazione dei sindacati: l’appello sulla sicurezza all’ex scalo Filzi

Cub e Sbm hanno inviato una lettera a Rfi, consorzio Tridentum e altri enti impegnati – o connessi alla questione “Bypass”, la preoccupazione è quella delle misure di precauzione e sicurezza adottate per i lavoratori, a contatto con gli inquinanti della falda acquifera 



TRENTO. I portavoce della Confederazione unitaria di base (Cub), Ezio Casagranda, e del Sindacato di base multicategoriale (Sbm), Fulvio Flammini, hanno inviato una lettera a Rfi e al consorzio Tridentum, impegnato nella realizzazione della circonvallazione di Trento, per chiedere quali misure di sicurezza e di tutela sono state adottate per i lavoratori impegnati nell'area dell'ex scalo Filzi.

La richiesta segue la pubblicazione del rapporto di Appa sulla presenza degli inquinanti nell'acqua di falda dell'area dell'ex scalo. Le organizzazioni chiedono inoltre se le maestranze siano state sottoposte a visita di sorveglianza sanitaria per verificare se abbiano contratto patologie correlate agli inquinanti tossici con i quali possono essere venuti a contatto.

La lettera è stata indirizzata anche al procuratore della Repubblica di Trento, all'assessore provinciale all'ambiente, all'Azienda sanitaria, all'Uopsal, all'Inail, al sindaco di Trento e al commissario del governo per la provincia di Trento.

Alle autorità pubbliche, Cub e Smb chiedono se sono state informate dei sistemi di sicurezza e di tutela adottate a tutela e garanzia della salute delle maestranze, se intendono sospendere le lavorazioni nei cantieri nelle aree a rischio e se prevedono specifiche visite di sorveglianza sanitaria straordinaria. Le due organizzazioni si dichiarano inoltre disponibili a collaborare, qualora richiesto. 













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