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"Buoni pasto, serve una vera riforma: ora sono tutti penalizzati»

Tocca anche il Trentino lo sciopero del 15 giugno. Pallanch della Cisl Fp: «E' necessario un patto per salvaguardare i lavoratori di tutti i settori e il potere d'acquisto»



TRENTO. "E' necessario un patto per salvaguardare i lavoratori di tutti i settori e il potere d'acquisto perché un buono pasto di valore dignitoso comporta benefici da più parti, necessari garantire anche le convenzioni e rafforzare la capillarità delle mense aziendali".

Queste le parole di Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp.

"Ora questo strumento è poco competitivo e ci sono molti nodi da risolvere per raggiungere un livello di reciproca soddisfazione per lavoratori, enti e imprese. Purtroppo sembra che si stia andando nella direzione opposta con il rischio di depotenziare il sistema mensa".

I pubblici esercizi, bar e ristoranti del Trentino aderiscono per mercoledì 15 giugno allo sciopero dei buoni pasto di 24 ore.

Un'iniziativa promossa dalle Federazioni nazionali Fipe e Fiepet. 

Le associazioni aderenti a Confcommercio Trentino e Confesercenti del Trentino aderiscono alle ragioni della protesta a livello nazionale, seppur segnalando l’esempio positivo del sistema introdotto dalla Provincia di Trento per i propri dipendenti: un sistema sostenibile e vantaggioso per tutti i soggetti coinvolti. 

"Da anni - dice Pallanch - evidenziamo che l'attuale buono pasto non corrisponde più alle esigenze dei lavoratori  e comprendiamo anche le difficoltà degli esercizi pubblici. Il buono pasto attuale è poco competitivo, va rivisto strutturalmente introducendo cumulabilità, pasti convenzionati, allargamento del perimetro per la consumabilità e adeguamento al costo della vita, e soprattutto rafforzamento della capillarità delle  mense aziendali, ma purtroppo  si va nella direzione opposta con il disfacimento. E' arrivato il tempo di aggiornare questo strumento: il valore di 6 euro è fermo dal 2009 e si deve rivalutare questo importo alla luce della crescita del costo della vita, delle materie prime e delle mutate esigenze della società".

Il sindacato di via Degasperi rilancia la necessità di una vera riforma che renda il sistema economicamente sostenibile per tutti quanti è necessario l'uso del buono pasto.

"Noi siamo pronti a sederci intorno a un tavolo per affrontare tutte le questioni e trovare una soluzione adeguata e di soddisfazione per gli attori in causa. E' ormai urgente stipulare un patto per dare risposte moderne, altrimenti si rischia di essere risucchiati in una disputa che impoverisce tutti e rende ancora più fragile il territorio", Necessario salvaguardare il lavoro di tutti, ma rafforzando anche le mense aziendali e piatti convenzionati conclude Pallanch













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