Buoni fruttiferi, le Poste rifiutano di rimborsarli, l'arbitro bancario dà ragione alla cliente
Erano stati sottoscritti nel febbraio 2002 e le Poste li ritenevano prescritti. E' intervenuto il Centro tutela consumatori
TRENTO. L'Arbitro bancario e finanziario ha dato ragione ad una consumatrice trentina in possesso di quattro Buoni postali fruttiferi della serie AA3, sottoscritti nel febbraio 2002, del valore complessivo di 2.500 euro. La donna si era rivolta al Crtcu di Trento per verificare se fosse corretto il rifiuto di Poste italiane spa di rimborsarli, ritenendoli prescritti.
L'Arbitro bancario e finanziario - si legge in una nota del Centro consumatori e utenti di Trento - «controverte la posizione di Poste italiane spa, affermando che, da una lettura delle norme applicabili, si ricava che la scadenza non vada riferita al giorno ma all'anno».
«Ancora una volta il ricorso all'Abf ha permesso ai consumatori di ottenere un giudicato favorevole di fronte al diniego dell'operatore professionale, nel caso particolarmente ostico e normativamente ingarbugliato dei Buoni postali fruttiferi», commenta nella nota Carlo Biasior, direttore del Crtcu.