VIOLENZA

Bressanone: nigeriano accusato di violenza sessuale verso un'operatrice del centro profughi

L'annuncio sui social del ministro Salvini. L'uomo è stato arrestato e si trova in carcere a Bolzano



BOLZANO.  Un 19enne nigeriano, richiedente asilo e accusato di violenza sessuale ora rischia l'espulsione. Lo si apprende da un tweet del ministro degli interni Matteo Salvini. La violenza è stata denunciata venerdì da una operatrice del centro di accoglienza straordinaria di Bressanone. L'uomo è in carcere a Bolzano: se la magistratura lo indagherà per lo stupro, scatterà il Decreto Sicurezza.

La domanda d'asilo - si è appreso- sarà subito valutata dalla Commissione e, se ci sarà una decisione negativa, il 19enne verrà espulso. 

I Carabinieri di Bressanone confermano di essere intervenuti venerdì nella struttura di accoglienza per richiedenti asilo per una segnalata aggressione in atto in danno di un'operatrice. L'immediato intervento avrebbe consentito di bloccare prontamente l'aggressore, un nigeriano di 19 anni, «prima che la sua azione avesse ulteriori conseguenze», si apprende da parte dell'Arma. Peraltro l'uomo avrebbe opposto resistenza ai militari. È stato così arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e tentata violenza sessuale venendo ristretto presso il carcere di Bolzano a disposizione dell'autorità giudiziaria. 

Reazione al messaggio del Ministro. Salvini battezza proprio in Alto Adige il decreto Sicurezza, che dovrebbe garantire l’espulsione del richiedente asilo nigeriano arrestato per tentata violenza all’interno del centro di accoglienza di Bressanone. In realtà Salvini nel suo tweet afferma che il diciannovenne è stato arrestato «per avere violentato» l’operatrice. Una vicenda grave, la tentata violenza, su cui il mondo dell’accoglienza interviene per dire che dallo Stato ci si aspetta più risorse, non meno risorse. Ed è il decreto Sicurezza (votato al Senato, ora al voto della Camera) a finire sul banco degli imputati con previsioni allarmanti. Paolo Valente, direttore della Caritas, ieri si è informato sui fatti di Bressanone e commenta: «Sembra che il diciannovenne nigeriano abbia problemi psichici. Una persona così non deve stare nei centri, ha bisogno di un altro tipo di assistenza. Questo è un tema che segnaliamo da anni a livello nazionale. C’è un problema di richiedenti asilo con problemi psichici: è intuibile, sapendo cosa si sono lasciati alle spalle, dai loro Paesi di provenienza alle torture in Libia. Serve una accoglienza migliore, più articolata, ma il decreto Sicurezza va nella direzione opposta. Il taglio dei finanziamenti, da 35 euro a 19 euro al giorno, non per i richiedenti asilo ma per le organizzazioni che li accolgono, significa che ci saranno meno fondi per i corsi di lingue, per prepararli al lavoro e integrarli». 













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