il caso

«Brennero: dall’Austria una posizione inaccettabile. Camionisti pronti a una maxi-protesta»

Uggè della Federazione degli autotrasportatori italiani: “Mattle provocatorio e arrogante”

BRACCIO DI FERRO. Il governatore del Tirolo: «Salvini fa chiasso sul Brennero, noi presentiamo fatti»



BOLZANO. "Sembra quasi che i messaggi che provengono dall'Austria abbiano lo scopo di sostenere una tesi insostenibile e incompatibile con il principio fondamentale sul quale si è costituita l'Europa, cioè la libertà di circolazione delle merci e delle persone". Paolo Uggè, presidente della Federazione degli Autotrasportatori Italiani (Fai-Conftrasporto), replica così alle dichiarazioni del governatore tirolese Anton Mattle, che oggi anticipa in qualche modo la risposta attesa per mercoledì dall'Austria sul ricorso presentato dal Mit a Bruxelles, tornando sul tema del transito al valico su prenotazione.

"Non bastano gli interventi del signor Kompatcher - sbotta Uggè - ora anche il governatore tirolese provoca e utilizza lo stesso tono arrogante nei confronti del ministro Salvini che, occorre ricordare, unitamente al collega tedesco, sollevò in Commissione il tema dei divieti illegittimi imposti dall'Austria". I principi, peraltro a suo tempo condivisi dall'Austria, sono intoccabili - prosegue Uggè - L'Italia, perché è stato il Governo italiano a ricorrere in Commissione per ottenere un preciso intervento, ha sollevato una questione che penalizza non solo il trasporto, ma l'intero sistema produttivo nazionale".

"La soluzione che l'Austria sostiene si regge sugli slot che è una riedizione riveduta e corretta del sistema degli 'eco-punti', bocciata nel 2004 con 14 voti contrari e uno solo favorevole, tanto che il sistema introdotto dal ministro Gorbach venne sospeso", ricorda Uggè. "Se la Commissione dovesse non tenere in considerazione il principio della libera circolazione, credo che la parola passerà all'autotrasporto italiano, che saprà intervenire in modo identico a quello messo in atto nel 1990, con una manifestazione che durò circa otto giorni. Questa non è una minaccia, ovviamente, bensì una promessa", conclude il presidente FAI-Conftrasporto













Scuola & Ricerca

In primo piano

la storia

«Fiuto e determinazione, così presi Marco Bergamo» 

Va in pensione Arervo, il poliziotto che il 6 agosto 1992 mise le manette al serial killer dopo una caccia durata tutta la notte. «Nell’83 vidi il corpo di Marcella Casagrande. Certe cose ti segnano per sempre»


Luca Fregona