Brambilla, «clima propizio al bracconaggio, fare chiarezza»
Dopo il ritrovamento di due carcasse d’orso la presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente e dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali: «Denunciamo anche questa volta».
IL RITROVAMENTO. Carcasse di due orsi a Bresimo e Ronzone
F36. Il ritrovamento il 27 settembre in Val Bondone
ROMA. "Prosegue in autunno l' "estate orribile" degli orsi nel Trentino, guarda caso un'estate preelettorale. Sugli altri due animali trovati morti nelle ultime ore a Bresimo e a Ronzone ci regoleremo come nei casi precedenti: denuncia e richiesta che si faccia assoluta chiarezza sulle cause della morte". Lo afferma Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente e dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali, ricordando che Leidaa, in quanto parte offesa, è stata ammessa a partecipare alle operazioni peritali sulla carcassa di F36, l'orsa condannata a morte dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti e poi trovata senza vita qualche settimana dopo.
"Sul territorio - aggiunge la parlamentare - è stato instaurato e alimentato un clima di paura e di odio che propizia atti di bracconaggio. Come accadde nel 2015-6, quando tre orsi - f5, m6 e m21 - furono uccisi col veleno in Trentino, in una fase di acuta contrapposizione determinata dal caso dell'uomo ferito a Cadine nel giugno del 2015. Oggi, grazie alla campagna elettorale, la tensione ha raggiunto il culmine storico: ogni sospetto appare giustificato. Alla magistratura il compito di fare chiarezza. Certo la Provincia - conclude - non può liquidare la vicenda con un comunicato di due righe".