Bolzano, Wladimir Luxuria: "Non lasciate che la censura arrivi tra i banchi di scuola"
L'ex parlamentare di Rifondazione Comunista, in città per il Rainbow Festival sul Talvera, dice di sentirsi a casa in Alto Adige: "Anche i confini sono un po' trans". LA FOTOGALLERIA.
BOLZANO. "C’è tanta politica che costruisce le sue carriere sul contrasto alla diversità. Sono il caporalato dell’omofobia e Fontana ha la medaglia d’oro. Ma quello che temo non sono questi ma il pericolo che quest’aria si insinui nella scuola".
A parlare è Wladimir Luxuria, ieri in città per il Rainbow Festival sul Talvera, invitata da ProPositiv. "Temo la censura: vogliono che sui banchi non se ne parli, non si informi e si discuta. Ma dobbiamo lavorare per la costruzione civica della tolleranza".
L'ex parlamentare di Rifondazione Comunista dice di sentirsi a casa a Bolzano. "L’Alto Adige è pieno di contraddizioni: un po’ chiuso, conservatore, un altro po’ aperto... Io sono nata a Foggia, mica a New York o a Milano o a Parigi. So cos’è la provincia, andare a scuola, passare davanti al parroco, la gente, le parole... Sono vaccinata. E poi mi trovo bene sui confini».
Più confine di questo... "Appunto. Sono un po’ di qua e un poco di la, i confini. Insomma sono un po’ trans anche loro".