Biancofiore: «In Forza Italia solo guerriglia: riparto e lavoro al mio piano B»
La deputata racconta l’adesione a Coraggio Italia. Il suo futuro: «Una start up per viaggiare nel mondo con gli animali». Tiziana Piccolo firma l’adesione, ma Salvini la convince a restare
BOLZANO. Michaela Biancofiore, ex Forza Italia. È successo. A Roma, la presentazione del nuovo movimento «Coraggio Italia» di Luigi Brugnaro (sindaco di Venezia) e Giovanni Toti (presidente della Liguria). La deputata è tra i soci fondatori, insieme all’ex candidato sindaco di centrodestra Roberto Zanin (lista Oltre).
Ci ha invece ripensato la deputata leghista Tiziana Piccolo: mercoledì aveva firmato l’adesione, ieri Matteo Salvini l’ha chiamata e convinta a restare (tweet con foto a conferma). Michaela Biancofiore racconta la nuova avventura e il piano «B», l’azienda che sta per lanciare.
«Me ne vado», «resto», sembrava inconcepibile Michaela Biancofiore senza Forza Italia.
È come un matrimonio durato quasi 28 anni. Hai amato, sofferto, resistito, alla fine ti devi arrendere: l’amore deve essere reciproco. Non puoi amare anche per l’altro. Berlusconi sa chi gli ha voluto bene. Il problema è che non vedo più Berlusconi dentro Forza Italia. Lo avevo detto: resterò finché ci sarà il presidente. La realtà è che sono andata via dopo di lui. Le decisioni di Forza Italia vengono prese da tre o quattro persone, confezionate sul loro interesse, sottoponendole a Berlusconi come cosa fatta per avere il suo placet formale.
Berlusconi sarà arrabbiato con lei e con gli altri che se ne sono andati.
Si rende conto, credo, che se una come me e tanti altri sono arrivati a questo, è perché in Forza Italia le cose non vanno più. Non è un caso che Berlusconi avesse affidato proprio a Brugnaro l’idea lungimirante di Altra Italia, il progetto di contenitore che andava oltre l’esaurimento di Forza Italia, precipitata al 6-8%.
Cosa l’ha convinta a gettarsi in «Coraggio Italia»?
Ho ritrovato lo slancio di cui ho bisogno. Brugnaro mi ha accolto con un sorriso. In Forza Italia da anni incontri solo facce scure, insulti, fazioni in lotta. Qui ho visto gioia e speranza.
È un salto nel buio.
Qualcosa che sboccia è sempre bello. Tocca a noi curare questa piantina, portarla a produrre frutti sani e belli. Brugnaro ci chiede di lavorare, non vuole nasconderci nelle retrovie.
Lei usa il linguaggio degli affetti, amore, odio, nostalgia. Politicamente come vi definireste?
Coraggiosi. Liberaldemocratici. Appartengo all’Istituto Milton Friedman, sono una liberale di destra. Nel centrodestra oggi c’è molta destra e poco centro e area liberale. Non è normale che sia Salvini a fare la battaglia sulla giustizia o Draghi a rispondere picche a Letta sulla tassazione dei patrimoni. «Coraggio Italia» vuole essere ciò che Forza Italia ha smesso di essere.
L’operazione è stata discussa con Draghi?
Certo, Brugnaro ha parlato con il premier. Appoggiamo convintamente il governo, senza lesinare le critiche necessarie. Non facciamo parte del governo per ora, ma della maggioranza. E saremo importanti nel voto sul presidente della Repubblica.
Coraggio Italia nasce nel palazzo del Parlamento. Non teme che faccia la fine di molte civiche di belle speranze, di cui non ricordiamo nemmeno il nome?
Non vuole essere una operazione di palazzo, ma un motore per federare e prepararci alle elezioni del 2023. Entro tre mesi ci sarà la costituzione del partito. Parlerò sul territorio con chi può essere vicino al progetto.
Movimento nuovo dal successo incerto, futuro Parlamento con taglio drastico dei posti. Non è scontato che lei venga rieletta.
Sono alla quarta legislatura. Il salto nel vuoto fa paura, soprattutto se non hai una famiglia alle spalle. Non escludo di smettere di fare politica. Sto fondando una azienda, non ho fatto questa scelta per il seggio garantito, è evidente.
Ci dica della nuova azienda.
Con alcuni soci sto fondando una start up di viaggi con animali, per animali: aiuterà chi desidera viaggiare in tutto il mondo con il proprio animale di compagnia. Come ho fatto io con Puggy. Si chiamerà Bauking e avrà sede a Bolzano. Ho incontrato molte «bestie» in politica, voglio lavorare con gli animali.
Qui partite con Zanin e chi altri?
Sono felice che Zanin abbia accettato di aderire. In fondo Brugnaro è una sorta di sindaco di Italia: partì da solo con la sua civica e Forza Italia, poi la coalizione si allargò al secondo turno. Spero che insieme a Zanin entrino gli altri consiglieri di Oltre. È con noi il consigliere Maurizio Gravina di «Laives liberale». Sul territorio esiste una miriade di liste civiche, molte nate dalla diaspora di Forza Italia. Possiamo allargarci con la società civile, puntiamo sul territorio, sulle elezioni amministrative, non bastano le politiche. In Trentino ci sono, tra gli altri, Maurizio Perego, e Paolo Vergnano, interessato. Ho ricevuto molti messaggi, anche da parte tedesca. Oggi l’Alto Adige ha le medesime situazioni d’Italia ed Europa, dobbiamo crescere insieme, altro che dividerci. La battaglia è economica, sociale e sanitaria, non certo etnica.
Il vostro colore è rosa fuxia.
Il colore delle donne, perché Brugnaro ci considera più brave degli uomini. Questo colore lo accompagna dall’inizio, lo prendevano in giro ma non si è lasciato condizionare.