Auto della Provincia, il Gps non può essere usato per "controllare" i dipendenti
Solo nel caso di indizi relativi ad illeciti. Lo precisa la Provincia rispondendo a un sindacato che lamentava un presunto abuso. LEGGI ANCHE: Il car-sharing della Provincia
TRENTO. «I dati ricavati dai Gps installati sulle vetture di car-sharing usate dai lavoratori della Provincia di Trento possono essere utilizzati dall'Ente solamente sulla scorta di plurimi elementi indiziari relativi alla possibile avvenuta commissione di gravi fatti contemplati dal legislatore come illeciti. Tali norme, in quanto dirette alla tutela di interessi pubblici, prevalgono sul divieto di utilizzo dei dati a fini di controllo sull'attività lavorativa, come previsto dall'accordo sindacale sottoscritto in data 19.9.2017». Lo precisa la Provincia facendo riferimento ad una nota, trasmessa ieri via mail ai dipendenti provinciali da un sindacato, nella quale si lamentava un presunto abuso, da parte dell'Ente, rispetto quanto stabilito dall'accordo.
«L'accordo stesso trova invece piena applicazione precludendo all'Amministrazione controlli a campione o a tappeto sull'attività lavorativa che sarebbero altrimenti consentiti. Resta così vietato valutare, per finalità economiche, di merito o disciplinari, la prestazione lavorativa del dipendente ad esempio sulla base dei tempi di percorrenza, dei percorsi seguiti o dei lassi di tempo in cui il mezzo resta inattivo. Il Gps è infatti diretto a garantire la sicurezza e il corretto funzionamento del veicolo. La presenza dello stesso è segnalata all'utilizzatore in sede di prenotazione tramite il disciplinare di utilizzo. Il dipendente che, quindi, fa corretto uso del mezzo per motivi di servizio - e non per ragioni personali - nulla deve temere», conclude la nota della Provincia.