Giustizia

Atti di violenza in cella: sanzione per Benno Neumair  

Respinto il reclamo: l’imputato escluso per dieci giorni dalle attività ricreative e sportive. Dopo un litigio prese per il collo un compagno rischiando di strangolarlo. Bloccato dagli agenti



BOLZANO. Benno Neumair è stato definitivamente sanzionato dal magistrato di sorveglianza per avere aggredito un detenuto (ristretto nel carcere di Bolzano) con cui aveva avuto un acceso diverbio. Neumair è stato segnalato il 28 gennaio scorso per un episodio (subito bloccato sul nascere grazie al pronto intervento degli agenti di polizia penitenziaria) classificato come «intimidazione di compagni e sopraffazione» all’interno della casa mandamentale di via Dante.

Il giovane insegnante, in carcere per avere assassinato i propri genitori, ha infatti aggredito un detenuto straniero. Le conseguenze, per fortuna, non furono gravi.

Benno Neumair riportò lesioni giudicate guaribili in un paio di giorni, lo straniero in tre. Nel corso del diverbio, però, Neumair si avventò sul compagno di cella, aggredendolo al collo e cercando, secondo alcune testimonianze, di strangolarlo. Un po’ come avrebbe fatto con il padre Peter e la madre Laura, solo che in quel caso - come noto - avrebbe utilizzato un cordino per scalate in alta montagna, mai ritrovato. Sanzionato per il grave comportamento tenuto in carcere, ora il magistrato di sorveglianza ha rigettato il reclamo depositato dagli avvocati di Benno Neumair contro la decisione assunta dal Consiglio di disciplina.

Di conseguenza l’omicida dei genitori sarà escluso dalle attività ricreative e sportive organizzate in carcere per un totale di 10 giorni. Nell’ordinanza con cui il reclamo di Benno è stato respinto si rileva che gli agenti della polizia penitenziaria si accorsero rapidamente di quanto stava accadendo grazie alle videocamere di sicurezza. In caso contrario, sembra di capire, le conseguenze avrebbero potuto anche essere molto diverse.

In effetti anche in quella occasione Benno Neumair cercò di far valere la propria forza muscolare, curata per diversi anni (prima dell’omicidio) anche con l’utilizzo di sostanze anabolizzanti. In effetti, si legge nella relazione, Benno Neumair aggredì il compagno di cella stringendogli la gola con forza «fino a farne diventare il viso paonazzo». Solo a quel punto Neumair decise di mollare la presa e di desistere.

Nell’ordinanza di rigetto del reclamo (firmata dal magistrato di sorveglianza Valerio Giorgio Davico) si sottolinea anche che «va esclusa la possibilità di invocare un comportamento di difesa legittima» da parte dell’insegnante di matematica. Ieri intanto la Corte ha confermato l’udienza del 5 settembre prossimo nel corso della quale è prevista la deposizione in aula dell’imputato, che dovrebbe fornire una propria versione dei fatti. Non è escluso, però, che l’imputato decida all’ultimo momento di sottrarsi all’esame.













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