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“Assistenti familiari in Trentino: fare emergere il sommerso”

La guida delle Acli trentine sui diritti e sugli obblighi dei datori di lavoro e dei lavoratori. Una persona su tre viene dall’Europa dell’Est: sono 316.817. In aumento l’età media



TRENTO. Presentato ieri in conferenza stampa il quarto vademecum della serie “Le Acli informano” rivolto ai lavoratori domestici e alle famiglie datrici di lavoro, dopo “Diventare genitori”, “Salute e diritti”, “Eredità e successione”. Mentre nel 2022 il settore del lavoro domestico ha contribuito al 5,6% dell’occupazione nazionale, nell’ultimo anno si è registrata una flessione di quasi 100.000 occupati, un fenomeno che può essere spiegato grazie alla combinazione di più elementi. Da una parte il fisiologico ridimensionamento successivo alla sanatoria introdotta con il Decreto legislativo n. 52/2020, dall’altra l’innalzamento dell’età media dei lavoratori e l’emergenza legata al carovita, i cui effetti hanno ricadute sui bilanci delle famiglie. Secondo i dati esposti in conferenza stampa da Simone Bellezza, responsabile del Servizio Gestione Lavoro Domestico del Patronato Acli nazionale, nel 2022 l’Europa dell’Est continua ad essere la zona geografica da cui proviene la maggior parte dei lavoratori domestici con 316.817 lavoratori, pari al 35,4% del totale dei lavoratori domestici in Italia, seguiti dai 272.583 lavoratori di cittadinanza italiana (30,5%). Aumenta l’età media: nel 2022 i lavoratori domestici sotto i 45 anni rappresentano il 30,2% del totale quando dieci anni fa erano il 49,7%.

Luca Oliver, presidente delle Acli trentine: “Questa è un’occasione per ribadire come il lavoro di cura sia oggi e, sarà sempre più nel futuro, un settore strategico per lo sviluppo della nostra comunità. Non solo dal punto di vista economico e occupazionale, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale. Per questo le Acli hanno deciso di promuovere il valore del lavoro di cura domestico con questa guida e, tramite l’impegno dei servizi di Caf e Patronato, hanno realizzato un vademecum informativo per orientare le lavoratrici e i lavoratori domestici e le famiglie datrici di lavoro sui propri diritti e doveri”.

Il vademecum “Assistenti familiari: la guida ai diritti e agli obblighi dei datori di lavoro e dei lavoratori” si compone di tre parti. Nella prima parte vengono esposte alcune informazioni utili che riguardano il mondo del lavoro domestico e delle norme che lo regolano. La seconda parte è dedicata ai passi da compiere per gestire correttamente un contratto di lavoro domestico, mentre la terza sezione presenta come le Acli trentine possono aiutare le famiglie, i lavoratori e le lavoratrici, assicurando il rispetto della normativa contrattuale e considerando gli interessi e i diritti delle parti, per costruire un rapporto di lavoro costruttivo e trasparente.

Il direttore di Caf Acli Michele Mariotto: «Sulla base degli ultimi dati disponibili dell’Inps, dal 2012 al 2021 in Trentino Alto Adige si è registrata una crescita costante del numero di lavoratori domestici regolari. Se nel biennio 2020-2021 è stato registrato un incremento dovuto all’entrata in vigore della norma che ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari e ad una spontanea regolarizzazione per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown, i margini di emersione del lavoro sommerso sono ancora ampi. Nel 2021, i lavoratori domestici in Trentino Alto Adige erano 13.705 (oltre 6.000 in Trentino), di cui il 65% badanti, con un’età media di 50 anni, per l’88,7% di genere femminile e per il 72,8% stranieri, in maggioranza provenienti dall’est Europa. Considerando gli effetti economici del comparto la spesa media per una famiglia, nel 2021, è stata calcolata in oltre 9.000 euro annui. Si tratta di un settore importante, che va presidiato e supportato con misure a sostegno delle famiglie per incentivare la regolarizzazione dei contratti di lavoro. Far emergere il sommerso significa dare maggiori tutele sia ai lavoratori che ai datori di lavoro. L’interesse del datore di lavoro, infatti, non è divergente rispetto a quello del lavoratore».

Il direttore del Patronato Acli Salvatore Casella: “A livello provinciale c’è una misura pensata per sostenere economicamente le famiglie che hanno bisogno di affidare a terzi la cura dei propri cari. Si tratta dell’Assegno di cura, ossia un contributo che va ad integrare mensilmente l’importo dell’indennità di accompagnamento, erogato alle persone a cui viene riconosciuta l'impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita senza l'aiuto permanente di un accompagnatore”.

“Assistenti familiari: la guida ai diritti e agli obblighi dei datori di lavoro e dei lavoratori” è disponibile in versione digitale sul sito aclitrentine.it - nella sezione “Elenco documenti” – al link www.aclitrentine.it/documenti/vademecum-acli-assistenti-familiari-guida-diritti-doveri/, oppure in versione cartacea nelle sedi del Patronato Acli e di Caf Acli. Si inserisce in un progetto più ampio denominato “Le Acli informano”, che consiste in una vera e propria collana di vademecum informativi, in cui vengono affrontati temi diversi e di interesse comune. Queste quelli affrontati nei numeri precedenti: “Diventare genitori”, “Salute e diritti”, “Eredità e successione”. C.L.













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