Assestamento di bilancio, 50 milioni per la casa (21 a Itea). La Cgil: «Manovra iniqua e deludente»
Prolungato di due anni l’aumento del contributo all’affitto. L’assessore Marchiori: «Contrasto allo spopolamento della montagna». Il sindacato di via Muredei: «Non sostiene la crescita economica»
TRENTO. La manovra di assestamento di bilancio - approvata nella notte in Consiglio provinciale - destina 50 milioni di euro alle politiche per la casa. “Quello dell’abitare è un settore strategico della nostra comunità autonoma e dunque i nuovi stanziamenti di risorse serviranno a sostenere non solo l’edilizia sociale, guardando in particolare a giovani, famiglie numerose e residenti delle zone più distanti dai grandi centri” evidenzia l’assessore Simone Marchiori.
Nello specifico, le risorse stanziate serviranno a sostenere progetti diversi a partire da Itea che, con 21 milioni di euro, interverrà nella manutenzione straordinaria degli alloggi di risulta attualmente vuoti e da sistemare. Per quanto riguarda giovani e famiglie numerose, 1 milione di euro in conto interessi all’anno per il prossimo decennio sarà dedicato alla copertura delle spese di ristrutturazione e di efficientamento della prima casa e di altre tipologie di abitazione, mentre 5 milioni di euro in conto capitale sono stati stanziati per l’acquisto della prima casa.
Guardando invece alle zone svantaggiate del Trentino, per la locazione di alloggi è stato approvato il finanziamento di 1 milione di euro in due anni, mentre per il recupero di immobili da destinare a prima casa sono stati messi a disposizione 10 milioni di euro in due anni (con una percentuale di contributo in conto capitale che può arrivare fino a 80mila euro ad intervento). L’intervento sperimentale per il recupero di immobili di proprietà di enti no profit da destinare ad alloggi prima casa ammonta invece a 1 milione di euro. Infine, nella mediazione con l’opposizione, è stato approvato anche un emendamento che prolunga di due anni l’aumento del contributo all’affitto mantenendo così la quota al metro quadro corrisposta dalla Provincia, adeguandola agli attuali valori di mercato.
Con queste misure, spiega Marchiori, "si vuole contrastare anche lo spopolamento della montagna e dare nuove prospettive di crescita alle comunità più piccole. Vivere in montagna non è come stare nel fondovalle o nella pianura: abbiamo il dovere morale di colmare il gap esistente fra le varie realtà con incentivi, anche importanti. Inoltre queste misure, soprattutto quella relativa agli enti no profit, consentiranno di recuperare immobili, senza consumare nuovo suolo, abbellendo e rivitalizzando i centri storici e togliendo dal degrado gli edifici”.
Cgil critica
Per la segreteria della Cgil trentina “l'esito della discussione in Consiglio provinciale sulla manovra di assestamento di bilancio è assolutamente deludente”. “L'impianto della manovra difeso dalla Giunta e dalla sua maggioranza resta sbagliato e profondamente iniquo, ingessa il bilancio in opere pubbliche che vedranno la luce tra anni, non sostiene industria e produttività ma persevera nei sussidi a pioggia, dimentica le famiglie con figli e le persone non autosufficienti impedendo l'indicizzazione dell'Icef e non garantisce il recupero del potere d'acquisto di lavoratori e lavoratori falcidiato dall'inflazione degli ultimi due anni.
"Tra l'altro - continua la Cgil - la destra al governo ha impedito l'approvazione degli emendamenti proposti dalle minoranza che intendevano aumentare gli stanziamenti per il rinnovo dei contratti di lavoro dei settori pubblici provinciali. Così facendo la Giunta e la maggioranza di destra ha certificato oggi ma anche per il futuro l'impossibilità di aumentare il potere d'acquisto di impiegati, insegnanti e operatori sanitari. Anzi dopo questo assestamento i dipendenti pubblici provinciali continueranno ad essere più poveri con una perdita di potere d'acquisto dei loro salario e stipendi”.