Arriva il Super Green Pass dal 6 dicembre: obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico, forze dell’ordine e per chi lavora nella sanità
Il governo Draghi approva all’unanimità le nuove misure nella lotta al Covid: i non vaccinati non potranno entrare nei teatri, al cinema o nelle palestre
ROMA. Il Super Green Pass diventa realtà in Italia: sarà valido dal 6 dicembre al 15 gennaio, ma le misure potranno essere poi prorogate. Il via libera è stato dato oggi (24 novembre) dal Consiglio dei ministri, con un decreto che rafforza le misure anti Covid. Il provvedimento è stato varato all'unanimità.
Dal 6 dicembre solo i vaccinati potranno entrare nei teatri, al cinema o nelle palestre. Per soggiornare negli alberghi ci sarà invece bisogno del Green pass "base".
Ma c’è di più: viene esteso l’obbligo vaccinale a nuove categorie: al personale non sanitario che lavora nel resto del comparto salute, alle forze dell'ordine e ai militari, e a tutto il personale scolastico. «L'estensione dell'obbligo interesserà anche la terza dose», sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza.
«La situazione è sotto controllo, siamo nella situazione migliore in Europa grazie alla campagna vaccinale che è stata un successo notevole», ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa, ringraziando gli italiani per l'adesione alla campagna vaccinale.
«I nostri ricordi vanno ai morti, alla caduta dell'8% dell'economia, vanno alle attività chiuse, ai ragazzi in dad e non sono stati bene, alcuni di loro stanno ancora soffrendo, e soprattutto i ricordi della povertà. Quest'anno gli italiani hanno reagito, ora vogliamo conservare questa normalità, non vogliamo rischi».
La situazione dell'andamento epidemiologico «all'esterno dell'Italia è molto grave anche in paesi a noi confinanti. E vediamo anche un lieve ma costante peggioramento» anche da noi. E questo «nonostante non siamo ancora nella pienezza dell'inverno» ma questo perché «la copertura vaccinale del ciclo comincia ad affievolirsi in questo periodo».
Il premier lancia anche un appello ad evitare dure contrapposizioni. «È importante non sottovalutare le diversità di comportamenti, di vedute, nè sottovalutare né criminalizzare ma cercare di continuare sulla strada, cercando di convincere, non credo ci siano alternative». Il presidente del consiglio ha anche annunciato di aver fatto la terza dose.
I VACCINI
«Da oggi è possibile avere il richiamo a 5 mesi e ci apprestiamo a una ulteriore modifica: dall’1 dicembre allargheremo la platea anagrafica della dose di richiamo. Dall’1 dicembre sarà possibile la dose richiamo sopra i 18 anni» dice il ministro Speranza che annuncia che la campagna vaccinale ha superato i 94 milioni di dosi inoculate: «Un risultato straordinario».
«Sul vaccino per i bambini aspettiamo l'Ema» dice il premier Draghi e Speranza chiarisce i passaggi: «Il primo è l'approvazione di Ema del vaccino Pfizer per i bambini nella dose ridotta. Già nella giornata di domani o entro questa settimana. Poi Aifa si pronuncerà con un parere allineato a Ema e poi aspettiamo la consegna di Pfizer delle dosi pediatriche, e ciò nella terza decade di dicembre. Nel frattempo faremo una campagna di comunicazione e credo che l'indicazione che daremo sarà di ascolare i pediatri e i medici».
I CONTROLLI
«La convinzione del Cdm è stata che i controlli sono una parte fondamentale: di questo è stata investita la ministra dell'Interno, le forze dell'ordine saranno mobilitate in modo totale. C'è la sensazione che questi controlli vadano rafforzati, c'è tutta una aneddotica sui mancati controlli, bisogna potenziarli. Tutte le forze di sicurezza, i vigili urbani, saranno impiegati con un impianto diverso dal passato», ha proseguito il premier Mario Draghi.
IL NATALE
«Per i vaccinati spero sia un Natale normale», ha aggiunto Draghi spiegando che se si mettono restrizioni, se prosegue la campagna vaccinale è perché «un Natale normale è quello che vogliamo riconquistare per tutti. Sullo stato di emergenza non mi azzardo a dire niente a un mese dalla scadenza, sennò Cassese mi sgrida, valuteremo la situazione man mano che si presenterà» precisa il premier. «Ma a noi cosa interessa? Prolungare l'emergenza o avere a disposizione tutta la struttura di mobilitzione sanitaria che ci ha permesso sinora di combattere l'epidemia? Credo che la risposta sia la seconda».