Il caso

Arresto illegale in Alto Adige, carabinieri condannati

Il giudice Walter Pelino ha deciso: i due carabinieri della stazione di Parcines dovranno anche risarcire 5 mila euro. Accuse di: falso in atto pubblico, arresto illegale e calunnia, l’aggravante è il nesso teleologico 



BOLZANO. Un anno e dieci mesi, con sospensione condizionale della pena, e 5 mila euro di risarcimento. È la condanna inflitta dal giudice bolzanino Walter Pelino ai due carabinieri della stazione di Parcines, in Alto Adige, accusati di falso in atto pubblico, arresto illegale e calunnia, con l'aggravante del nesso teleologico. Per loro, la pm Francesca Sassani aveva chiesto quattro anni.

I fatti contestati risalgono a maggio del 2019 quando, secondo quanto ricostruito dalla Procura, dopo aver arrestato un uomo, si imbatterono nel fratello all'uscita dal carcere e gli rivolsero un saluto "scherzoso". Questi rispose con frasi "oltraggiose", e uno dei due carabinieri lo spintonò, facendolo cadere a terra, prima di arrestarlo con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale in flagranza.

Prima di redigere il verbale d'arresto, visionarono i video delle telecamere del carcere e, "rendendosi conto della gravità della loro condotta — ha spiegato la pm —, non potendo cancellare le immagini, aggiustarono il tiro, aggiungendo dettagli al verbale d'arresto che rimane un falso", nella parte in cui si legge che sarebbe stato l'uomo ad aggredire i militari. Le motivazioni sono attese tra 90 giorni. 













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