Volo dall’altalena: causa al Comune 

Arco, la famiglia del bambino rimasto ferito cadendo dal “gioco inclusivo” ora chiede i danni


di Leonardo Omezzolli


ARCO. L’incidente al parco giochi dei giardini centrali di Arco, avvenuto a inizio anno sull’altalena inclusiva e che aveva provocato alcune fratture a un bambino che vi stava giocava davanti, finisce per vie legali. La famiglia del minore, infatti, ha chiesto i danni al Comune: a renderlo noto è stato lo stesso sindaco Alessandro Betta nel corso dell’incontro con i residenti di San Giorgio.

Il dibattito, proprio in conseguenze dell’infortunio, si era alimentato in modo consistente e aveva prodotto come primo risultato la rimozione immediata dell’altalena inclusiva e la frammentazione dell’opinione pubblica divisa tra chi ne richiedeva l’immediata ricollocazione al parco giochi dei giardini centrali, ma con un’adeguata sorveglianza, e chi invece ne chiedeva la ricollocazione altrove. L’amministrazione ne aveva ipotizzato lo spostamento al parco di via Nas dotando la struttura di una piccola recinzione per impedire ad altri bambini di entrare nell’area di azione dell’altalena inclusiva.

Ai giardini centrali, stando alle ultime dichiarazioni del primo cittadino Alessandro Betta, la volontà sarebbe quella di installare un gioco che sia inclusivo a tutto tondo, ossia che abbia delle specifiche tecniche tali da renderlo un gioco utilizzabile sia dai bambini normodotati che non. Di pari passo si era sollevata una petizione popolare con raccolta firme sostenuta dagli stessi cittadini che avevano contribuito all’acquisto del gioco e che tutt’ora chiedono a gran voce di lasciare l’altalena ai giardini centrali senza installare alcun tipo di barriere. La proposta della petizione sarebbe quella di installare maggiori segnaletiche che indichino il corretto uso del gioco oltre che di attuare un adeguato controllo da parte delle forze dell’ordine per prevenire atti di vandalismo. Un’altra soluzione prospettata sempre dai donatori dell’altalena inclusiva sarebbe quella di procedere all’installazione di un idoneo impianto di video sorveglianza anche a tutela dell’amministrazione comunale per filmare e documentare l’uso improprio di tutti i giochi, compreso quello dell’altalena inclusiva. Insomma, il dibattito non si è ancora fermato e mentre l’amministrazione dovrà trovare una soluzione che possa accontentare tutti, senza sprecare l’importante donazione dei privati cittadini, ma allo stesso tempo garantendo la sicurezza dei bambini, dovrà anche fare i conti con la richiesta di danni. Soprattutto in considerazione delle diverse segnalazioni e di alcuni incidenti che avevano messo in evidenza la “pericolosità” del gioco ben prima dell’ultimo episodio che ha innescato la querelle.













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