Virtus e C9, palestre Enaip ancora chiuse
Non arriva la certificazione antincendio. E Carlo Modena ha trasferito i giovani virtussini nella struttura di Gardascuola
ARCO. Sono ancora prive delle loro abituali palestre le associazioni sportive della Virtus Basket Alto Garda e della Pallavolo C9 Arco Riva. Ne avevamo dato annuncio in anteprima alcune settimane fa quando le tempistiche per la risoluzione del problema, seppur ristrette, sarebbero state comunque sufficienti a garantire l’avvio della stagione agonistica con i primi allenamenti in previsioni dei campionati di ottobre. Ora il tempo stringe e tra comuni e Provincia le certificazioni non sono ancora state portate a termine. I due presidenti, Marco Fontana per la Pallavolo C9 e Carlo Modena, si sono riuniti per chiedere a chi di dovere di accelerare le tempistiche al fine di dare non solo garanzie per le fasi di campionato, ma soprattutto per i tanti ragazzini che al momento sono privati di uno spazio per la propria attività o costretti a spostarsi di volta in volta nelle palestre di Tenno, Nago, Brentonico. Per la Virtus lo stratagemma adottato da Modena, a metà strada tra la pressante necessità di trovare una soluzione e la volontà di far sì che chi di dovere acceleri i tempi, è stato quello di trasferite l’allenamento dei ragazzini nella palestra di Gardascuola, con il benestare del Cda della paritaria. Un’azione che, almeno per il momento, mette fuori gioco uno spazio che altrimenti sarebbe stato utilizzato da altre 6 società. «Chiediamo che questa firma, perché di questo si tratta se non di piccoli interventi - spiegano Modena e Fontana - venga posta e che la certificazione antincendio strettamente legata alle attività extra scolastiche sia consegnata».
Questo appunto lo stallo: nel 2011 il ministero competente ha richiesto in cinque anni la certificazione antincendio e sicurezza delle palestre scolastiche anche per attività agonistiche che prevedano la presenza di pubblico. Da allora le palestre provinciali non sono state adeguate. Nell’Alto Garda questo ha colpito gli spazi ginnici delle Enaip al Varone (Alberghiero) e delle Enaip di Arco (Cfp Upt). Spazi da molti anni utilizzati da due delle società sportive con più soci, giovani e squadre di tutto il territorio. «Le soluzioni sulla breve distanza ci sarebbero - spiega Fontana - ma non vengono attuate, basterebbe una scia per avvio lavori che contemporaneamente certifichi l’equiparabilità dell’attività scolastica a quella di allenamento. Parliamo in ambo i casi di un insegnante e un numero ristretto di bambini». Una soluzione tampone ma che permetterebbe, quantomeno di avviare gli allenamenti. «Il proprietario è la Provincia, chi doveva agire è la Provincia, noi però chiediamo la disponibilità dello spazio al Comune, il Comune è l’ente che ce lo concede ed ora - chiosano - nessuno dei due ci risponde concretamente». Al momento sono già 120 i bambini iscritti che non possono svolgere l’attività. (l.o.)