Vallo tomo, partono gli espropri
E nella notte tra giovedì e sabato ci sono stati nuovi distacchi dalla parete del Brione
ARCO. Passi avanti nella realizzazione del vallo tomo per il Linfano ad Arco. L’opera passa ufficialmente alla fase operativa. Dopo le progettazioni per la realizzazione della struttura a protezione della parte abitata e della strada del Linfano ora si passa a quella degli espropri. Un atto che precede di poco la messa in opera del cantiere. Espropri che arrivano esattamente a poche ore dall’ultimo dissesto geologico. Giovedì sera, infatti si è verificato un ulteriore crollo sul versante orientale. Circa un metro cubo di detriti si è staccato dalla parete rocciosa sovrastante il residence Verdeblu. Proprio la zona colpita da questo ultimo smottamento ha messo in allerta l’amministrazione che nella giornata di lunedì, accompagnata da dei tecnici specializzati e dai vigili del fuoco di Arco andrà a fare un nuovo controllo del versante.
«L’ultimo smottamento si è verificato in un luogo di preoccupazione - ammette il sindaco di Arco Alessandro Betta -. Il fatto che si sia verificato nella zona colpita dall’ultima grande frana ci mette in allerta. L’amministrazione si è da sempre adoperata per garantire la sicurezza e da sempre lavoriamo affinché quest’opera sia prioritaria, sia in termini di sicurezza che di responsabilità». Per questo i tempi sono piuttosto stretti e per la fase di espropri non dovrebbe passare più di un paio di mesi. «Devo dire - ammette Betta - che per la mia preoccupazione a mio avviso i tempi sono comunque troppo lunghi. Noi stiamo andando alla massima velocità consentita dalle norme. Mi piacerebbe andare più velocemente». Una frana non enorme, ma comunque presente e non isolata, che segue altri smottamenti più o meno grandi. «Lunedì i nostri tecnici - ci ha tenuto a precisare il primo cittadino - con l’aiuto dei vigili del fuoco faranno i dovuti controlli. Stiamo facendo il possibile per giungere il prima possibile a compimento dell’opera». Il monte Brione preoccupa ancora, soprattutto per lo stato di salute del versante orientale logorato dalle intemperie e dal tempo instabile. Le operazioni burocratiche stanno avanzando a velocità sostenuta e dopo le fasi progettuali ora è giunta l’ora di quelle operative. Prima fase, gli espropri. A partire dal 6 luglio per trenta giorni è depositato ufficialmente l’avvio della procedura espropriativa. Entro il 6 settembre si potranno proporre osservazioni depositandole alla segreteria del Comune. La dichiarazione deve essere resa in ogni condizione di stato del bene sottoposto a esproprio. Soddisfatto il primo cittadino che vede in questa prima fase operativa un avvicinarsi alla soluzione di un delicato problema di sicurezza pubblica. (l.o.)