Soccorsi nel Garda: approvato il piano per le emergenze
Province, forze dell’ordine e vigili del fuoco hanno firmato un protocollo per migliorare la tempestività degli interventi
ALTO GARDA. L’obiettivo è migliorare l’efficacia e la tempestività delle operazioni di soccorso sul Garda, anche a fronte di una crescita costante delle presenze turistiche sul Benaco che inevitabilmente finisce per aumentare anche il numero delle chiamate di aiuto e quindi degli interventi. Ma il potenziamento della macchina dei soccorsi non riguarda solamente la porzione di lago che ricade in territorio trentino. Il protocollo firmato nei giorni scorsi, infatti, prevede il coinvolgimento delle tre province competenti per territorialità, ovvero Trento, Brescia e Verona, che hanno deciso di unire risorse, mezzi e uomini per fronteggiare sinergicamente le emergenze sull’intero bacino gardesano.
Il protocollo è stato siglato, oltre che dalla Provincia di Trento, anche dalle Prefetture di Verona e Brescia, dal Commissariato del Governo di Trento, dalle Capitanerie di porto-Guardia Costiera, dai comandi provinciali dei vigili del fuoco di Verona e Brescia e dal corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento.
Il piano prevede, innanzitutto, la condivisione delle informazioni tra i vari soggetti coinvolti nell’emergenza. Nelle operazioni di ricerca e soccorso alla vita umana il coordinamento viene svolto dalla Guardia Costiera mentre per tutti gli altri interventi la gestione verrà svolta all’interno della Sala Operativa della Guardia Costiera di Salò dove si dovrà costituire un centro temporaneo delle emergenze con funzione di coordinamento e direzione dei soccorsi.
Nel caso di interventi in territorio trentino, il centro temporaneo per la gestione delle emergenze sarà istituito nell’ambito territoriale, ad esempio nella caserma dei vigili del fuoco di viale Rovereto a Riva. Per quanto concerne le operazioni antincendio il coordinamento lo assicureranno i vigili del fuoco con il supporto della Guardia Costiera che garantirà l’imbarco e il trasporto di personale e attrezzature. Qualora non siano disponibili o sufficienti le risorse degli enti pubblici, il protocollo prevede la possibilità di ricorrere all’aiuto di corpi e associazioni di volontariato attive nel quadro della protezione civile. Se l’allarme viene dato ai numeri di emergenza, l’informativa viene immediatamente passata alla centrale operativa. Il protocollo vale tre anni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA