Sarca, c’è il piano di prevenzione
La novità. Il Servizio Bacini Montani della Provincia ha ufficializzato gli interventi per scongiurare futuri eventi calamitosi. Accolte anche le proposte del comitato cittadino. Assegnata all’ingegner Maurizio Lutterotti l’analisi idrogeologica. Nel 2021 rialzi arginali in via Fitta e Linfano
Arco. Da parecchie settimane ormai la Sarca è tornata il fiume placido e sonnolento che decine di pittori hanno immortalato sulle loro tele come complemento sostanziale del paesaggio arcense. L’acqua scorre oggi in modesta quantità nel suo alveo senza dare l’impressione di poter rappresentare davvero una minaccia. Eppure in ben due occasioni negli ultimi tre mesi, complici violente piogge, si è gonfiata a dismisura rompendo gli argini e invadendo le campagne circostanti. Un doppio segnale d’allarme che le autorità questa volta non hanno voluto ignorare: a sollecitare la loro attenzione, come si ricorderà, sono stati alcuni cittadini che un paio di settimane dopo l’ultima esondazione hanno dato vita ad un gruppo spontaneo autodefinitosi “Sarca sicura”.
Le richieste
Non solo un comitato di protesta, ma anche di proposta, tanto che la scorsa settimana ha provveduto a consegnare all’amministrazione comunale una serie di richieste specifiche per intervenire a salvaguardia dell’intero sistema fluviale. Richieste sulle quali chi di dovere si è confrontato con il Servizio Bacini Montani della Provincia, che qualche giorno fa ha ufficializzato gli interventi programmati per scongiurare futuri eventi calamitosi. Un dettagliato elenco su cui la giunta ha avuto modo di discutere l’altro pomeriggio, arricchendo il ventaglio degli interventi proposti con quello che nel frattempo i professionisti dell’area tecnica comunale avevano provveduto ad elaborare: ne è uscito un vero e proprio piano di prevenzione che sindaco e assessori competenti faranno in modo venga rispettato nei prossimi mesi, in modo che una nuova, eventuale pesante precipitazione atmosferica non getti nella costernazione tutti gli arcensi che vivono o lavorano nei pressi degli argini.
Gli interventi
Il Servizio Bacini Montani nel frattempo ha provveduto a tagliare e ad asportare alberi e cespugli riprodottisi nel tratto di alveo antistante il campeggio Amsa, un intervento che peraltro era stato programmato per lo scorso mese di marzo e che è stato necessario posticipare a causa dell’esplosione dell’epidemia. La settimana scorsa gli operai hanno poi provveduto a pulire l’alveo nella zona di Linfano e ad asportare tutto il materiale, operazione che dovrebbe essere replicata fra novembre e dicembre in tutta la zona a sud del ponte di Arco. Inoltre è stata confermata la volontà di realizzare un’approfondita analisi idrogeologica dell’intero bacino, in modo da poter disporre di una base scientifica per programmare interventi mirati. Nel 2021, infine, verranno realizzati gli indispensabili rialzi arginali nella zona di via Fitta e in quella di Linfano, le più colpite dalle recenti esondazioni. Dal canto loro i tecnici comunali provvederanno ad effettuare dei rilievi delle reti delle acque bianche e degli scarichi sulla Sarca e programmeranno interventi mirati nelle aree considerate a maggior rischio: dopo l’effettuazione di due sopralluoghi nei giorni scorsi, si è convenuto di concentrare l’attenzione nelle zone del campeggio Amsa, del ponte storico, di via Fitta, di via Caduti di Cefalonia, dell’area industriale di Linfano e del depuratore.
La videoriunione
Il sindaco Betta intanto è riuscito a coinvolgere l’assessora provinciale Giulia Zanotelli, che la settimana prossima sarà in videoriunione con la giunta e anche con i cittadini del comitato.