Rupe sotto stretta sorveglianza 

Il caso ad Arco. Provincia e Comune al lavoro per predisporre un piano (urgente) di intervento sulla parete a sud Il vicesindaco Ricci: «La roccia sotto il Castello è disgregata». Possibili disagi per i residenti durante i lavori in parete


Gianluca Ricci


Arco. La rupe del Castello è più ammalorata di quello che sembra. Provincia e Comune stanno infatti studiando un piano urgente per intervenire quanto prima sulla parete a sud, quella che dalla torre Renghera arriva fino alle vecchie barriere poste anni fa nell’olivaia. Un lavoro delicato e consistente al punto che in termini di preventivo sono già stati ipotizzati 90mila euro di spesa.

La dura realtà è emersa durante i sopralluoghi che i tecnici stanno effettuando sulla parete dalla quale si sono staccati i sassi che hanno consigliato la chiusura precauzionale della strada per Prabi. La roccia risulta particolarmente disgregata e non è possibile escludere a priori che qualche pezzo, magari sollecitato dalle avverse condizioni atmosferiche, possa staccarsi e finire di sotto, dove purtroppo si trovano alcune abitazioni.

Il lavoro da effettuare sarebbe quello di imbrigliare la parte alta della parete fin quasi a metà della sua estensione con delle reti “cucite” fra loro attraverso robusti cavi di acciaio e fissarle direttamente nella roccia. Un’operazione che imporrebbe la realizzazione di almeno un centinaio di fori e che per questo non sarebbe possibile svolgere in tempi ristretti.

Il Comune sta alacremente lavorando per accelerare la pratica, ma non si esclude che per qualcuno si possano presentare disagi più o meno significativi: «La situazione è quella che ci è stata fotografata dai tecnici che sono saliti lassù per occuparsi dell’intervento a monte – ha spiegato il vicesindaco Tomaso Ricci – e hanno verificato che in effetti la roccia è disgregata e dunque meritevole di attenzione. Una volta che avremo deciso come e quando operare, sarà nostra cura emanare delle ordinanze per garantire che i lavori si svolgano in totale sicurezza, sia per gli operai che per i cittadini che abitano nelle case sottostanti la parete. Con ogni probabilità – ha aggiunto – dovremo impedire che i residenti sostino ai piani superiori o si servano delle stanze che guardano verso la rupe: so che i disagi potrebbero essere grossi, ma lo facciamo per rendere sicura quella parte di città. Al momento si tratta di ipotesi – ha concluso il vicesindaco – ma temo che non si discosteranno molto dalla realtà».

Nel frattempo proseguono i lavori di messa in sicurezza della parte settentrionale della rupe: ieri mattina gli operai hanno steso le reti che dovranno essere unite tra loro tramite cavi d’acciaio inchiodati alla roccia. Se le condizioni atmosferiche permetteranno di procedere secondo la tabella di marcia, è probabile che la circolazione sulla strada sottostante possa essere ripristinata già all’inizio della settimana prossima. «Molti residenti ci hanno scritto particolarmente irritati per la chiusura – ha commentato Ricci – ma è bene ricordare loro che siamo in questa situazione perché dobbiamo rimettere in sicurezza l’intera zona: non abbiamo nessun altro tornaconto se non quello della eliminazione di ogni pericolo. Spero che lo capiscano e attendano con fiducia il ritorno alla normalità». Una normalità che permetterebbe anche ai campeggi di poter tornare a contare su quella via di comunicazione.















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