«Pma, quale attività durante la chiusura?»
ARCO. Non cala l’attenzione sull’ospedale di Arco e nemmeno sul suo fiore all’occhiello, il reparto di Procreazione medicalmente assistita (Pma) inaugurato recentemente. Il consigliere provinciale...
ARCO. Non cala l’attenzione sull’ospedale di Arco e nemmeno sul suo fiore all’occhiello, il reparto di Procreazione medicalmente assistita (Pma) inaugurato recentemente. Il consigliere provinciale pentastellato Filippo Degasperi ha presentato apposita interrogazione per avere chiarimenti circa l’operatività dei medici del reparto durante la chiusura, per ristrutturazione avvenuta dall’agosto del 2017 ai primi mesi del 2018. «È noto - scrive Degasperi - che dall’agosto 2017 al marzo 2018 il centro provinciale Pma sia stato chiuso per ristrutturazione in assenza di nascite essendo stato pure chiuso il punto nascite. Sei medici - continua il consigliere - durante tale periodo sarebbero stati in servizio». Un fatto che non torna a Degasperi. «Mancando l’attività ostetrica e quella del centro PMA sorge il dubbio di quale attività svolgessero questi medici». Non solo per il pentastellato ci sarebbe di più. «Risulterebbe - scrive Degasperi - che durante il periodo di chiusura la coordinatrice ostetrica svolgesse in attività libero professionale, attività inerenti ad un reparto che era con una attività molto limitata». Degasperi vuole vederci chiaro e ha quindi chiesto lumi su quali attività abbiano svolto i medici del centro Pma durante la chiusura, se abbiano svolto reperibilità e se si sia svolta attività di consulenza al pronto soccorso per urgenze/emergenze ostetrico-ginecologiche a donne che lì si sono presentate o se, invece ne sia stato disposto il trasferimento all’ospedale di Rovereto. «Infine - interroga Degasperi - chiedo se corrisponda al vero che durante il periodo di chiusura, al sabato, la coordinatrice si sia recata nella sua usuale sede di lavoro pur in assenza di attività clinica? Chi ha dato il consenso e per quali motivi?». (l.o.)