Odissea per il tesserato straniero
La Pallavolo C9 finisce in un «ingorgo» burocratico per un atleta dello Sri Lanka
RIVA . La burocrazia in Italia è un tasto dolente e spesso mette a dura prova la sopportazione dei cittadini. Questa volta a perdere le staffe per l’incredibile ingorgo burocratico è stata la società sportiva Pallavolo C9 Arco Riva che voleva tesserare un “ragazzo”, classe 1977, nato in Sri Lanka e che vive nell’Alto Garda da tantissimi anni oltre che partecipare attivamente alla vita societaria. Una prassi già lunga di per sé, come è noto a tutte le società sportive che si trovano a dover tesserare ragazzi stranieri, ma che in questa preciso caso è stata complicata da una valutazione di significato attribuita al “complesso” termine inglese “to play” adottato dalla Sri Lanka Volleyball Federation.
«L’Ufficio Tesseramento Fipav Roma ci ha chiesto - ha commentato il presidente della Pallavolo C9 Marco Fontana - una dichiarazione della Federazione srilankese dalla quale emerga che l’atleta non è mai stato tesserato in Sri Lanka. La nostra segretaria riesce, con bravura, ad ottenere la dichiarazione su carta intestata con tanto di firme e timbri». Sul documento è scritto a chiare lettere che l’atleta «has never played in the Sri Lanka Volley Federation (non ha mai giocato nella Federazione di Vollei dello Sri Lanka)». Soddisfatti dalla Pallavolo C9 inviano le carte a Roma ricevendo però una mail di risposta sulla non validità del documento. «Secondo il funzionario - spiega Fontana - “to play” non vuol dire “tesserare” e, di conseguenza, la dichiarazione non va bene». Fontana e il suo staff hanno cercato a parole di spiegare il vero significato della carta intestata redatta dalla federazione srilankese. «Ma i burocrati della Federazione Italiana Pallavolo non ci sentono - ha precisato - e con pec, mi spiegano che dichiarare che l'atleta non ha mai giocato, non significa attestare che l'atleta non è stato mai tesserato». La disavventura si è trasformata in uno sfogo social per mettere sull’attenti tutti i giovani atleti della società e insegnare loro quanto questa burocrazia sia impegnativa e inutilmente complessa. «Voglio invitarvi a usare la testa, in palestra e nella vita: analizzate con intelligenza le situazioni, siate elastici, rispettate le leggi cogliendone l’essenza e ribellatevi alla burocrazia ottusa che sta piegando l’Italia». (l.o.)