Linfano, gli ambientalisti si appellano ai candidati
Continua la battaglia sulla variante: «Fate rispettare la legge sul consumo di suolo» Nel frattempo prosegue la raccolta fondi per presentare il ricorso al Tar
ARCO. La battaglia del Linfano si fa sempre più accesa con gli ambientalisti che hanno deciso di ricorrere al Tar chiedendo l’annullamento della variante. Per poterlo fare sarà necessario sostenere economicamente le spese legali ed è quindi iniziata la raccolta fondi con un appello a tutti i cittadini e alle cittadine sensibili in tema ambientale, ma anche a tutti i candidati alle prossime elezioni provinciali ai quali viene chiesto «l’obiettivo di limitare il consumo del suolo posto dalla legge provinciale 15/2015 e di sostenere anche economicamente l’azione legale». Per Italia Nostra Trento, Comitato per la Salvaguardia dell’Olivaia, Wwf Trentino, Comitato per lo Sviluppo Sostenibile e Amici della Terra Alto Garda e Ledro si tratta di un accorato appello per sostenere la propria battaglia legale e ambientale. «Siamo da tempo impegnati - scrivono gli ambientalisti - nella difesa dei terreni agricoli del Linfano, messi in pericolo dalla variante urbanistica approvata dalla maggioranza del consiglio comunale di Arco e ratificata dalla giunta provinciale». A preoccupare sono i contenuti della variante che prevedono il trasferimento del «supermercato Lidl con i parcheggi ad esso riservati dalla fascia sud alla fascia nord concedendo un aumento del 10% della superficie commerciale. Resterebbero - precisano - in fascia sud gli spazi commerciali non occupati da Lidl e gli spazi con destinazione uffici posti a livello superiore. Stando a quanto sostenuto dagli ambientalisti resterebbero in fascia lago un immobile di oltre mille metri quadri, con i relativi spazi ad uso parcheggi. «Ciò - specificano - vanificherebbe l’obiettivo di liberare quell’area per destinarla a verde pubblico. Inoltre in fascia nord sono previste la realizzazione di un centro ludico-acquatico e strutture a supporto della nautica per complessivi 4.000 metri quadri di superficie utile netta pari a una volumetria di circa 14.000 metri cubi. Tenendo conto anche della presenza di un parcheggio di attestamento in grado di ospitare 200-250 veicoli appare evidente che quasi tutta l’area agricola ora coltivata a broccoli andrebbe sacrificata». Secondo gli ambientalisti verrebbe compromessa un’area di oltre 5 ettari senza avere un beneficio significativo in fascia lago liberando spazi corrispondenti da destinare a verde pubblico. «Verrebbe di conseguenza aumentato in misura importante il carico antropico insistente su tutta l’area - concludono - contravvenendo alle raccomandazioni e alle prescrizioni del Piano urbanistico provinciale volte alla tutela di una zona preziosa e al tempo stesso, fragile dal punto di vista ambientale». (l.o.)