«Linfano, basta muro contro muro»
L’appello del consigliere di maggioranza Ulivieri a Betta e agli ambientalisti
ARCO. Un invito al dialogo che arriva dall’interno della maggioranza. È quello del consigliere di Arco Bene Comune Tommaso Ulivieri, unico rappresentante della coalizione che governa sotto il Castello a non aver votato a favore della variante del Linfano, astenendosi. Oggi Ulivieri dice di assistere con disagio al muro contro muro che si è instaurato tra le associazioni ambientaliste (che hanno deciso di impugnare al Tar la variante) e il sindaco Alessandro Betta, che ha riservato parole dure ai rappresentanti “verdi”. L’appello di Ulivieri parte anche dalla considerazione che la coalizione di centro-sinistra porta nel ventre le istanze ambientaliste e non può quindi che avere nel proprio dna la difesa del territorio.
«Parafrasando Don Milani («L'obbedienza non è più una virtù») bisogna avere il coraggio di dire che costruire, nel senso di edificare, non è più “progresso” - scrive Ulivieri - L'ho detto al sindaco e lo ribadisco perché si aggiusti il tiro in tempo affinché abbiano senso le coalizioni di centrosinistra (quindi con i verdi e le sinistre come in ABC) che devono includere una visione ambientalista della gestione del territorio, che dismetta definitivamente quell'equazione che ha accompagnato l'umanità per secoli, ma che oggi deve lasciare il campo ad altri termini afferenti la conservazione e la valorizzazione». «Esprimo il mio disagio per questo continuo muro contro muro - prosegue - e non posso che ripetere quello che dissi in occasione della mia astensione sulla variante del Linfano, quando stigmatizzai l'incapacità delle parti di trovare punti di contatto, con associazioni ambientaliste che ho sempre ritenuto importanti, difendendole anche in maggioranza, ma che spesso indulgono al catastrofismo e all'amplificazione della realtà per mera propaganda. Se tenessero veramente solo alla conservazione del territorio, e non all'attacco sistematico dell'amministrazione arcense, eviterebbero di bollare come “specchietto per le allodole” una soluzione come quella proposta dall'ordine del giorno per un parco botanico, facendo quadrato attorno a questo per dargli forza e sostanza». «Viviamo tempi di degrado sociale e morale dove prevalgono sempre più disumanità e cinismo. Non possiamo permetterci di perdere tempo attaccando gli “isti” sbagliati, né di rendere abnorme e apocalittica una gestione del territorio che può trovare il compromesso soddisfacente per tutti. Costruire dialogo almeno fra parti complementari - conclude Ulivieri - è il vero “progresso”».