«L’altalena è pericolosa, almeno altri due incidenti» 

L’amministrazione non fa marcia indietro sulla decisione di spostare il gioco  in un altro parco. Il sindaco Betta: «Colpa anche di chi non la usa correttamente»



ARCO. Non è stata la prima volta, alcuni giorni fa, che un bambino si è fatto male nei pressi dell’altalena inclusiva. Da qui la decisione di toglierla dal parco giochi dei giardini centrali di Arco e di spostarla in un altro parco, molto probabilmente in via Nas. Prima dell’incidente più “grave” se ne sono verificati almeno altri due che hanno costretto i genitori a portare i bambini al pronto soccorso per curare le ferite e mettere alcuni punti di sutura.

Proprio per evitare il ripetersi di altre situazioni rischiose per l’incolumità dei bambini, l’amministrazione ha optato per sostituire l’altalena con un altro gioco più adatto alle caratteristiche di alto affollamento e ristrettezza di spazi del parco giochi interno ai giardini centrali. Sulla questione è stato sentito anche il consulente Odino Cocchi, specializzato in queste dinamiche che riguardano l’inclusività dei giochi, comprese le varie tipologie e le collocazioni più opportune.

La decisione del Comune non vuole essere una risposta alla raccolta firme che chiede il ricollocamento dell’altalena inclusiva. «Ci dispiace che questo gioco sia stato tolto per le conseguenze dovute al comportamento di alcuni - afferma il primo cittadino Alessandro Betta in riferimento ai probabili mancati controlli di alcuni genitori sull’uso del particolare gioco inclusivo - per via di questa situazione dovuta in parte al sovraffollamento del parco, in parte alla poca attenzione sull’uso corretto del gioco, questa attrazione è stata tolta, ma a rimetterci sono proprio quelle persone che si volevano includere in questo ambiente». Per il sindaco, però, la partita non è ancora conclusa e l’altalena avrà presto un sostituto. «Siamo stati messi in contatto con un esperto - ci tiene a specificare il sindaco Betta - che ci ha relazionato sulla tipologia di giochi adatti al nostro interesse. Come già spiegato nei giorni scorsi puntiamo a un gioco che sia inclusivo e allo stesso tempo utilizzabile da tutti i bambini. Questo per rendere il gioco più aperto e meno problematico all’interno di un contesto particolarmente ristretto come quello del nostro parco giochi ai giardini comunali». Per il primo cittadino vale, prima di ogni altra cosa la sicurezza dei bambini. «Questa scelta - conclude Betta - è stata dettata dalla volontà di tutelare l’incolumità di tutti i bambini. Oltre all’incidente salito alla ribalta delle cronache ci sono stati almeno altre due disavventure che hanno portato in pronto soccorso due bambini». (l.o)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano