Imis, sconti anche alle videolottery
Arco, minoranze polemiche in consiglio.L’assessore Ricci: «Costretti dalle norme provinciali»
ARCO. Approvate dal consiglio comunale le nuove tariffe Imis che tra le varie riduzioni di aliquote vedono comparire anche le scuole paritarie, esenti dal versamento del tributo, e i fabbricati di categoria D7 con un’aliquota compresa tra lo 0,55% e lo 0,79%, categoria quest’ultima che comprende attività economiche di varia natura come i bar e le videolottery. Proprio su queste due novità si è animato un certo dibattito durante l’ultimo civico consesso riportando in luce l’ancora mancata riscossione dell’allora Ici del Padre Monti per un mancato introito, nelle casse comunali, di circa 300 mila euro. «Non mi sembra una saggia scelta l’esenzione dell’Imis dagli istituti paritari - ha commentato il consigliere di minoranza Giovanni Rullo -. Rappresenta un ammanco di risorse importanti per il Comune, come trovo ancora più incongruo agevolare l’Imis anche per le sale videolottery. Non sarebbe invece il caso di inasprire la tassazione per questi punti? - si chiede Rullo -. Può l’amministrazione non applicare queste disposizioni provinciali?» Difatti, come spiegato dall’assessore al bilancio e tributi Tomaso Ricci, «tutto ciò che riguarda l’Imis fa riferimento alle normative provinciali. Provincia - ci ha tenuto a sottolineare Ricci - che sarà tenuta a compensare il Comune dell’ammanco dovuto ai minori introiti raccolti dall’amministrazione». Ricci ha poi spiegato come un’eventuale modifica o inasprimento dell’aliquota per le videolottery incorrerebbe sicuramente in un ricorso da parte della Provincia che è comunque tenuta a recuperare quei soldi. I comuni altogardesani, inoltre, soggiaciono a un protocollo d’intesa che definisce omogeneità di normativa ai fini di un efficientamento del servizio riscossioni da parte della Gestel. «Che fine ha fatto l’Ici dovuta dal Padre Monti al Comune - hanno chiesto Rullo e la consigliera Bruna Todeschi - si riuscirà a recuperarla?» Le prospettive, almeno secondo l’assessore Ricci sono buone, sebbene di lungo corso. «A complicare la riscossione del dovuto - ha relazionato l’assessore - è subentrata una complicanza dovuto al cambio di intestatario della partita iva facente capo al Padre Monti. Sono riusciti a fare questo passaggio e ora dobbiamo inseguire, attraverso i legali il legittimo responsabile. Questo complica le cose - ha sottolineato Ricci - ancor più che tutto è stato fatto a Roma nella sede generale. Nonostante tutto siamo fiduciosi». Per quanto concerne l’aliquota sulla prima casa le cose rimangono invariate pertanto per le abitazioni principali, per le fattispecie assimilate e per le relative due pertinenze si è esenti dal pagamento del tributo.