Il nuovo Dup della giunta Betta passa ai voti, ma l’aula si scalda 

Il consiglio ad Arco. Il Documento Unico di Programmazione presentato dall’assessora Modena raccoglie importanti “missioni”. Fiorio: «Scelte più coraggiose sulla mobilità sostenibile»


Gianluca Ricci


Arco. «Una presa in giro che la burocrazia ci obbliga ad approvare: la classica costruzione sulla sabbia, duecento pagine del solito libro dei sogni»: così Roberto De Laurentis ha bocciato l’altra sera durante la seduta del consiglio comunale il Documento Unico di Programmazione presentato dall’assessora al bilancio Francesca Modena. Un documento imposto dalla normativa per cui la giunta ha individuato le strategie amministrative e la loro concretizzazione, finendo per generalizzare molti degli interventi ipotizzati in attesa che i singoli assessori possano prendere confidenza con la sala dei bottoni e che dalla Provincia si ufficializzino i trasferimenti necessari all’azione amministrativa. Lo ha ammesso lo stesso vicesindaco Roberto Zampiccoli, quando ha ricordato che quel documento è stato messo insieme nel giro di un mese: «Però ci siamo impegnati comunque a scrivere il nostro libro dei sogni, anche se quello vero, quello davvero nostro, lo scriveremo il prossimo anno». «Tutto e niente – ha ribattuto il consigliere Stefano Tamburini – in sintonia con le linee programmatiche del sindaco Betta». La sintesi l’ha offerta l’assessora Modena, elencando le distinte “missioni” che il Comune intende perseguire tra 2021 e 2022: il documento dovrebbe coprire anche l’anno successivo, ma stante la situazione di incertezza legata alla pandemia e alle risorse su cui poter contare l’amministrazione si è fermata prima.

Nel corposo elenco di voci che caratterizzano il documento, o libro dei sogni che dir si voglia, spiccano progetti come la valorizzazione di specifici brand culturali (Segantini e Caproni su tutti), la progettazione di un impianto natatorio sovracomunale, l’istituzione di un parco naturalistico-letterario, il progetto Outdoor Park Garda Trentino, il parcheggio di interscambio a nord di Arco e uno interrato nei pressi del centro storico, il potenziamento della rete ciclopedonale, uno studio per la riorganizzazione della rete dei trasporti urbani, un incentivo al turismo termale in sinergia con Amsa e tante altre proposte su cui ad esprimere particolari perplessità è stata Arianna Fiorio: «I contenuti del documento? Non tutti condivisibili, in particolare la mobilità sostenibile: gli investimenti indicati sono insufficienti. Noi auspichiamo scelte più coraggiose, perché il futuro è quello: altrimenti facciamo un po’ di tutto senza l’auspicato cambio di paradigma». Alla fine però la maggioranza ha approvato compatta.













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