Fasi e Climbing Stadium ancora “sposi” per 4 anni
La novità. La palestra di arrampicata su artificiale di Prabi rimarrà centro federale (almeno) fino alle Olimpiadi di Parigi. Il presidente Battistella: «Garantisce ottime opportunità di allenamento»
Arco. La palestra di arrampicata artificiale di Prabi rimarrà centro federale almeno fino alle Olimpiadi di Parigi del 2024. La volontà è stata espressa l’altra sera sia dall’amministrazione comunale che dal presidente della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana, Davide Battistella, giunto ad Arco proprio per verificare questa disponibilità, fresco di rielezione avvenuta sabato scorso. Una volta confermato che l’arrampicata sportiva sarà disciplina olimpica prima a Tokyo, nell’estate prossima, e poi anche in Francia fra quattro anni, è stato necessario capire se ci fossero i presupposti per prolungare il matrimonio fra la federazione ed Arco almeno per altri quattro anni.
«Ovviamente abbiamo dato la nostra disponibilità – ha raccontato il sindaco di Arco, Alessandro Betta – visto che si tratta di un’opportunità straordinaria per rilanciare la nostra città sia dal punto di vista sportivo che da quello turistico. Arco per l’arrampicata vogliamo che venga intesa come Coverciano per il calcio, il centro federale a cui fare riferimento quando si ragiona di questo sport. Uno sport che, diventato disciplina olimpica, farà registrare un inevitabile aumento di interesse, soprattutto da parte dei giovani, e noi non vogliamo farci trovare impreparati».
La struttura di Prabi ha dimostrato nei mesi recenti tutta la sua duttilità, visto che ha offerto agli atleti in preparazione per le Olimpiadi la possibilità di allenarsi nonostante le restrizioni imposte dal Covid.
«Una soluzione che ha attirato l’attenzione di molte federazioni estere – ha spiegato il presidente della Fasi, Davide Battistella – che ci hanno chiesto la disponibilità ad ospitare nella sede di Arco i loro atleti. Segno che ci abbiamo visto giusto: per questo abbiamo manifestato l’intenzione di prolungare il contratto che scadrà nel prossimo mese di luglio, in concomitanza con le Olimpiadi di Tokyo».
Non solo tecniche le ragioni che hanno spinto la federazione a insistere su Arco: «Begli impianti stanno sorgendo un po’ ovunque – ha detto Battistella – ma il fatto che la sede federale rimanga ad Arco, la prima località ad organizzare gare di arrampicata sulla parete del Colodri tanti e tanti anni fa, ha un enorme valore storico». Qualche miglioria andrà ovviamente realizzata, anche perché nel frattempo le tecniche si sono evolute e alcune delle vie offerte dalla parete artificiale di Prabi non sono più molto attuali: ma amministrazione e federazione hanno concordato che nei prossimi anni si potrà fare qualche intervento tecnico di aggiornamento, così come già accaduto nei mesi scorsi.
«Se poi ci sarà la volontà politica di provvedere a ristrutturare l’impianto – ha aggiunto Battistella – non potremo che esserne felici. Ma già così siamo in grado di garantire agli atleti della nazionale ottime opportunità di allenamento». «L’idea di valorizzare ulteriormente quella struttura c’è – gli ha fatto eco il sindaco Betta – ed era chiaramente espressa nel nostro programma elettorale. Si tratta d’altronde di una straordinaria opportunità, visto che fin d’ora la federazione si sta impegnando, per esempio, a portare al centro federale i campionati giovanili». Evidentemente l’esperienza fatta ad Arco in questi mesi di sperimentazione ha dato soddisfazione. Una struttura nata per un evento spot, il Rockmaster, si è trasformata in un punto di riferimento per gli atleti di livello nazionale: «Siamo contenti – ha concluso il presidente Battistella – che l’amministrazione abbia manifestato il suo interesse. Lo stesso che c’è stato da parte del presidente del Coni Malagò».
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