Ex Argentina, l’8 giugno l’appello a Trento 

Si torna in aula dopo il processo di primo grado. Ma il 25 giugno scatta la prescrizione del reato



ARCO. Si torna in aula. Il processo sull’ex Argentina si appresta a vivere il suo secondo atto. Dopo la sentenza di primo grado, pronunciata dal giudice del tribunale di Rovereto Carlo Ancona, il 31 maggio dello scorso anno, tocca ora al secondo grado di giudizio. Il prossimo 8 giugno si terrà, in tribunale a Trento, il processo d’appello della vicenda giudiziaria che sta tenendo banco, soprattutto nell’opinione pubblica arcense, ormai da un paio di anni. Il reato contestato è quello della lottizzazione abusiva riguardante la realizzazione del compendio residenziale dell’ex Argentina. Un processo nato sulla scorta delle denunce presentate dagli ambientalisti e che aveva portato, in primo grado, alla condanna ad un mese di reclusione, e 22 mila euro di ammenda, dell’imprenditore rivano Roberto Miorelli, in qualità di legale rappresentante della Cosmi, proprietaria dell’immobile, del fratello Gianluca, amministratore delegato della Cosmi costruzioni, di Bianca Maria Simoncelli, dirigente dell’area tecnica del Comune di Arco, e dei tecnici che hanno curato il progetto, Alessio Bolgan, Bruno Ferretti e Mariano Zanon. Per loro anche la condanna a risarcire in solido a Italia Nostra, che si era costituita parte civile, la somma di 50 mila euro di cui 30 mila in via provvisionale. Il giudice Ancona, invece, aveva assolto gli altri quattro imputati, fra cui anche il vicesindaco di Arco Stefano Bresciani, finito a processo per aver presieduto (al posto dell’allora sindaco Renato Veronesi) la commissione edilizia che nel 2009 aveva autorizzato il progetto dell’ex Argentina. La Procura della Repubblica di Rovereto, che ha istruito tutta l’inchiesta fino al processo di primo grado, ha poi deciso di impugnare la sentenza del giudice Ancona e di ricorrere in appello contro l’assoluzione di Bresciani e della funzionaria dell’ufficio tecnico del Comune di Arco Tiziana Mancabelli. Entrambi, dunque, saranno a processo l’8 giugno a Trento (l’udienza è stata fissata, dal presidente della Corte d’Appello, alle 11) come lo saranno anche i due Miorelli, Simoncelli, Zanon, Ferretti e Bolgan che hanno impugnato la sentenza di condanna ricorrendo in appello. Sarà presente in aula anche l’avvocato di parte civile Nicola Stolfi, legale di Italia Nostra. Ma sul processo di secondo grado incombe il rischio della prescrizione. Infatti, l’udienza in tribunale a Trento si svolgerà a poca distanza dal 25 giugno che rappresenta il termine di legge oltre il quale il reato contestato andrà prescritto. (gl.m.)

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