solo per le nuove associazioni 

Dichiarazione antifascista, via libera del consiglio 

ARCO. Passa con i voti della maggioranza (compatta) l’inserimento nei vari regolamenti (per l’utilizzo di Palazzo Panni, manutenzione e uso della casa sociale di Romarzollo, Cosap e per la...



ARCO. Passa con i voti della maggioranza (compatta) l’inserimento nei vari regolamenti (per l’utilizzo di Palazzo Panni, manutenzione e uso della casa sociale di Romarzollo, Cosap e per la consultazione dei cittadini) della dichiarazione che certifica che l’ente o associazione richiedente lo spazio pubblico ripudia il fascismo, il nazismo e ogni altra ideologia totalitarista.

La mozione, votata 14 mesi fa, viene ufficialmente declinata nel suo atto pratico. Non più un modulo separato, bensì un unica carta (quella per la richiesta dello spazio pubblico) che da ieri impone implicitamente a tutte le associazioni ed enti che ne fanno richiesta, dai gazebo alle aule di Palazzo Panni e di Vigne, di sottoscriverla. Per quanto riguarda la richiesta di contributi, invece, le associazioni iscritte all’albo comunale non dovranno sottoscrivere la propria avversione a fascismi, nazismi e totalitarismi. Certificazione che spetterà, invece, alle nuove associazioni che ne chiederanno l’iscrizione.

«Tutti quelli che richiedono spazi pubblici esterni, quindi gazebo, oppure l’uso di Palazzo Panni o della casa sociale di Vigne - ha spiegato il consigliere comunale Tommaso Ulivieri - dovranno firmare la richiesta di spazio pubblico nella quale è inserita la dicitura. Chiunque, qualsiasi ente ne faccia richiesta. Saranno invece sollevate dalla dichiarazione le associazioni che sono già iscritte all’albo comunale, ma non per la richiesta di spazi pubblici, solo e unicamente per l’iscrizione all’albo. Dichiarazione che dovranno sottoscrivere le nuove associazioni che vorranno, invece, iscriversi per la prima volta all’albo comunale». E quindi poter fare richiesta di contributi. «Mi viene da riflettere su alcune uscite fatte dalle nostre opposizioni - ha commentato l’assessore Stefano Miori - e spiace che non si voglia riconoscere il ritorno di un’ondata di un sentimento che schematicamente possiamo chiamare fascista». Per il sindaco Alessandro Betta la mozione ha una sua cruciale importanza: «Siamo in un momento delicato nel quale le paure che oggigiorno ci sono necessitano di risposte semplici. Per me oggi c’è un problema di questo tipo e le istituzioni che sono un esempio non possono far finta di nulla». La seduta è proseguita con il recepimento della normativa provinciale in merito al regolamento sul procedimento amministrativo e sul diritto di accesso che disciplina l’accesso agli atti. Infine, è stato votato il rendiconto 2017.

I lavori consiliari si sono svolti ancora una volta senza le minoranze portando a conclusione l’intero ordine del giorno, dunque niente consiglio stasera. (l.o.)













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