Ciclabile, il fiume in piena rallenta il cantiere
Per i lavori di realizzazione dell’opera lungo il Sarca serve più tempo del previsto Il sindaco Betta: «Abbiamo trovato maggiori difficoltà ma la porteremo in fondo»
ARCO. Ci saranno dei rallentamenti nei lavori della ciclabile sul Sarca che dal Pomerio arriverà fino al ponte di Arco. Rallentamenti dovuti alle difficoltà tecniche nel consolidamento degli argini del Sarca e per i quali Comune e impresa avevano una specifica fascia di tempo da rispettare concessa dai Bacini Montani. Fascia che purtroppo per il maltempo e per la complessità dei lavori non si è riusciti a rispettare costringendo l’amministrazione a contrattare nuovamente con i Bacini Montani una proroga, che la settimana scorsa è stata concessa, ma che renderà comunque complessa l’avanzata delle operazioni. Questo è infatti il periodo delle piene e dei rilasci graduali di molti bacini e dighe. Cosa che è successa anche nella giornata di ieri con le acque della Sarca che si sono alzate fino a coprire il fondo del cantiere di lavoro. Quello spazio realizzato dagli operai per procedere con il consolidamento degli argini a sostegno di tutta al struttura ciclopedonabile posta a sbalzo a livello della carreggiata.
Che il cantiere sarebbe stato complesso e difficile già lo si sapeva, ma uno slittamento dei lavori così consistente non ce lo si aspettava, tanto che al momento non è possibile indicare una fine certa per la nuova ciclabile. L’amministrazione ha però i nervi saldi e sta seguendo passo passo l’evoluzione del cantiere. Ad assicurarlo è il primo cittadino Alessandro Betta che su questa ciclabile ha un particolare occhio di riguardo. «Per anni - spiega Betta - non si è riusciti tra tutte le amministrazioni che si sono succedute a realizzarla proprio per la delicatezza del tracciato. Consapevoli delle difficoltà abbiamo avviato la progettazione e il cantiere. Bisogna spiegare che dal punto di vista idraulico del fiume la “responsabilità” è dei Bacini Montani che hanno la parola ultima. Da questo punto di vista nel tempo abbiamo notato qualche conflittualità che nasce tra Parco Fluviale, ambientalisti, e Bacini Montani. Bisogna ricordare inoltre che la priorità massima è quella del deflusso delle acque. Mettendo sul tavolo tutti i rischi ci siamo impegnati a sostenere qualsiasi azione di taglio e sfalcio in alveo e su questo ci mettiamo la faccia». Operazione questa che permette maggiori sicurezze al cantiere della ciclabile oltre che in futuro, in caso di piene abbondanti. «Abbiamo trovato maggiori complessità nella prima fase - conclude Betta - e quindi un conseguente lavoro dell’opera che sarà comunque portata a termine e che finalmente darà completezza alla ciclabile più frequentata di tutto il basso Trentino». (l.o.)